IL CASO

Disputa Meta-Siae, i bresciani sui social: «Pesanti le ripercussioni»

di Anna Belometti
Non si placano le polemiche per il mancato accordo sulla licenza. Ecco cosa ne pensano i content creator e influencer "Made in Bs"
Mark Zuckerberg, numero uno di Meta: preoccupa il mancato accordo con la SIAE
Mark Zuckerberg, numero uno di Meta: preoccupa il mancato accordo con la SIAE
Mark Zuckerberg, numero uno di Meta: preoccupa il mancato accordo con la SIAE
Mark Zuckerberg, numero uno di Meta: preoccupa il mancato accordo con la SIAE

Mentre in queste ore sono diventate virali le immagini di Mark Zuckerberg e della moglie Priscilla Chan insieme alla terza figlia appena nata, Aurelia, non si placano le polemiche relative al mancato accordo tra Meta, il colosso americano proprietario di Facebook, Instagram e Whatsapp, e la Siae, la Società italiana degli autori ed editori che tutela tutte le canzoni di artisti e compositori italiani. Meta nei giorni scorsi aveva fatto sapere di non aver rinnovato l’accordo di licenza con la Siae e siccome per l’azienda americana «la tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è una priorità assoluta, avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae all’interno della nostra libreria musicale». E ha aggiunto: «Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 Paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti».

Siae si è difesa spiegando che non si è trovato un accordo perché non c’è stata sufficiente trasparenza nella trattativa da parte dell’azienda americana, che avrebbe chiesto di accettare una proposta unilaterale, rifiutandosi di condividere informazioni rilevanti ai fini di un equo accordo e ciò avrebbe portato a un «contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti».

La società italiana ha poi aggiunto che «ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023», ma «non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell'industria creativa italiana». Intanto però, tutti i fruitori quotidiani dei social network targati Zuckerberg, nonché influencer e creatori di contenuti, non possono più postare foto e video con la musica tutelata dalla Siae, la quale è stata completamente rimossa e nessuno sa ancora se o per quanto tempo la situazione rimarrà tale.

E questo è un problema che sta destando qualche preoccupazione anche tra i content creator bresciani, come ad esempio l’intrattenitore, creatore di eventi di beneficenza e dispensatore di allegria Diego Bazoli, alias @therealbazzo (quasi 100 mila followers su tiktok e 27mila su instagram), la cui lunghissima barba è stata negli anni, pluripremiata in Italia e all’estero. «Questa decisione è penalizzante, ci andiamo di mezzo noi creators che non c’entriamo nulla. Ben tre quarti dei miei video ad oggi sono inutilizzabili senza audio: spesso e volentieri uso la musica per sensibilizzare i contenuti che creo con i ragazzi disabili e ora è un problema. Sono molto fiducioso, perché credo che la situazione si sbloccherà presto, dal momento che non coinvolge solo noi bresciani, ma l’Italia intera. Se, invece, dovesse rimanere così, bisognerà sicuramente cambiare modo di proporre i video» ha commentato il Bazzo.

Per Matteo Mantovanelli e Nicola Migliorati invece, della seguitissima pagina «Il bresciano Malmostoso», l’unico e vero dispiacere di tutta questa situazione è che «non potremo più usare la canzone “Madonnina dai riccioli d’oro” nelle nostre stories e nei nostri post». E aggiungono: «Non sappiamo se alla fine si raggiungerà un accordo, ma non crediamo che per questo ci sarà un fuggi fuggi dai Social di Meta. Forse, questa situazione impatta di più l’utente semplice che vuole mettere una particolare canzone in un reel o in una stories, perché i content creator sapranno sicuramente rendere virali contenuti anche senza la musica».

In pochi giorni, via i brani musicali sia dai nuovi che dai vecchi contenuti già pubblicati, rendendo a dir poco surreali i profili di tanti utenti e pagine. Lo spiega Alessandra Spadina, che aiuta i suoi 118 mila followers a organizzare casa e armadi, oltre che fare pulizie intelligenti e dispensare pillole di arredamento: «È un danno enorme sia per noi creatori che per gli artisti, perché anche tutto ciò che è stato pubblicato fino ad ora e tutti i reel registrati con il voiceover sono al momento mutati e sembrano dei contenuti fantasma. Tutti i miei vecchi contenuti praticamente non sono più fruibili, come se fossero stati messi nel dimenticatoio. Mi auguro che si ripristini la situazione». •

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