pediatria

Epatite acuta «ignota»: a Bergamo ricoverato un bambino bresciano

di Giuseppe Spatola
In ospedale già da inizio aprile, l'undicenne a metà mese è stato sottoposto a trapianto di fegato. Ora sta meglio. Nessun allarme: la casistica rientra nella normalità e in media con gli anni passati. Colpiti soprattutto piccoli non vaccinati

E’ originario della provincia di Brescia uno dei due bambini ricoverati all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo colpiti da Epatite acuta di eziologia ignota. Il bambino bresciano ha 11 anni ed è stato ricoverato ad inizio aprile e tenuto in osservazione fino al 12 aprile, quando è stato sottoposto al trapianto sempre in corsia a Bergamo. Il piccolo ora sarebbe fuori pericolo, ma tenuto comunque in osservazione stretta dai medici che hanno in cura anche una bambina di 6 anni.

I casi di Epatite acuta a eziologia ignota non sono nuovi e anche a Bergamo se ne affrontano diversi ogni anno così come hanno confermato i dirigenti del reparto bergamasco considerato «eccellenza» in tutta Italia.

Nella Penisola la situazione è sotto stretto monitoraggio, e proprio due giorni fa la Sigenp, Società italiana, gastroenterologia patologia e nutrizione pediatrica - area fegato pancreas (di cui è coordinatore Angelo Di Giorgio, pediatra epatologo del Centro epatologia e trapianti pediatrici dell'ospedale Papa Giovanni di Bergamo, ndr) ha lanciato uno studio finalizzato a fotografare la situazione italiana in merito ai casi di Epatite acuta. L'obiettivo è quello di capire quanti sono i casi in questo momento in trattamento in tutta Italia, se siano maggiori rispetto agli anni passati o se addirittura si stia verificando un incremento anomalo.

Sono 11 i casi sospetti in Italia, registrati in 8 regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto). A fare il quadro sulla situazione nazionale e su quella mondiale è stata una circolare del ministero della Salute che sollecita la segnalazione di «ogni eventuale caso di epatite acuta» che risponda alla definizione di caso attualmente adottata dall'OMS.

Ma il ministero chiede a Regioni e medici, di segnalare anche i pazienti le cui condizioni non sembrano rientrare totalmente nella casistica. L'atto alza fortemente il livello di attenzione. Nelle ricerca delle cause, che vede come più probabile un nuovo virus, pare chiaro che il vaccino anti-Covid non abbia nessun ruolo. I bambini colpiti infatti non erano vaccinati.

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