«Farmacisti e obbligo? L’80% ha già aderito»

Il presidente Francesco Rastrelli
Il presidente Francesco Rastrelli
Il presidente Francesco Rastrelli
Il presidente Francesco Rastrelli

L’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario stabilito dal «decreto Covid» interessa anche i farmacisti, «la categoria più esposta, dopo i medici ospedalieri, perché hanno un’interazione con l’utente più frequente rispetto ad altre figure», dice Francesco Rastrelli, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Brescia. Come vi state preparando all’obbligo vaccinale anti-Covid per i vostri iscritti? «In realtà abbiamo quasi completato la profilassi, perché la maggior parte dei farmacisti sono già stati immunizzati nella tornata vaccinale di febbraio-marzo, al pari dei medici di famiglia: in Lombardia siamo partiti molto presto, un risultato per cui mi sono speso in Regione insieme all’on. Andrea Mandelli, presidente Federazione Ordini Farmacisti». Quanti sono i farmacisti già vaccinati nel Bresciano? «Su 1500 iscritti l’80 - 90 per cento ha già aderito. La nostra categoria è per il 70 per cento al femminile, e chi non ha ancora fatto il vaccino spesso sono dottoresse in gravidanza o allattamento che hanno preferito aspettare a immunizzarsi, ma non per questo sono contrarie». Ci sono ostilità anche nella vostra categoria? «Dal nostro osservatorio non abbiamo avuto conoscenza di colleghi “no vax”, una posizione peraltro che sarebbe poco coerente per un farmacista. Al contrario abbiamo ricevuto numerose richieste di colleghi, segno che la categoria si è da subito orientata al vaccino. E come Ordine continueremo a fare una sensibilizzazione diffusa». Come delegato regionale degli Ordini Farmacisti sta seguendo l’organizzazione delle vaccinazioni in farmacia: a che punto siamo? «Sono reduce dall’ennesima riunione on line con Regione Lombardia, il protocollo è a buon punto dal punto di vista delle procedure, restano da chiarire alcuni aspetti sui sistemi e le piattaforme informatiche». Quando si parte? «La data ipotizzabile, salvo imprevisti, è il 25-30 aprile. I punti vaccinali delle farmacie saranno equiparati a tutti gli altri, verrà allestita un’agenda on line dove sarà l’utente a prenotarsi, scegliendo il punto vaccinale più comodo per lui in base alle disponibilità. Quella vaccinale – insieme ai tamponi – sarà la prima attività che la farmacia eroga in convenzione con il Sistema sanitario, secondo il modello della “farmacia dei servizi”». Ha scatenato polemiche la mancata previsione di un medico in farmacia per la somministrazione del vaccino. «La scheda anamnestica del paziente verrà compilata dal farmacista, ma questo non significa fare le vaccinazioni in leggerezza: abbiamo strutturato un percorso solido che garantisce la sicurezza dall’inizio alla fine, compresa la fase di monitoraggio post immunizzazione, con allerta del 118 in caso di necessità e adrenalina somministrata dal farmacista per anafilassi grave. A tutti i farmacisti vaccinatori si richiede inoltre anche un corso certificato dall’Istituto Superiore di Sanità: a Brescia sono già qualche centinaio ad avere completato questa formazione».•. Li.Ce. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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