LA POLEMICA

Fedez, Zan e censure: «Ma a parti invertite?» si chiede Bazoli
Altri politici a Brescia, invece, difendono l'artista

di Mauro Zappa
Le opinioni del centrosinistra: Marina Berlinghieri del Pd, Fabrizio Benzoni di Azione, Paolo Pagani di Articolo 1
Fedez cavalca il destriero della Rai in un’opera dello street artist Harry GrebFedez in un fermo immagine del video pubblicato sul suo profilo Instagram
Fedez cavalca il destriero della Rai in un’opera dello street artist Harry GrebFedez in un fermo immagine del video pubblicato sul suo profilo Instagram
Fedez cavalca il destriero della Rai in un’opera dello street artist Harry GrebFedez in un fermo immagine del video pubblicato sul suo profilo Instagram
Fedez cavalca il destriero della Rai in un’opera dello street artist Harry GrebFedez in un fermo immagine del video pubblicato sul suo profilo Instagram

Il centrosinistra bresciano marcia compatto al fianco di Fedez. Con un’eccezione, costituita da Alfredo Bazoli. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia a Montecitorio si mostra in linea con l’artista milanese per ciò che concerne il merito della questione. Non pare però concordare in toto con Enrico Letta: il suo segretario nazionale ha sposato l’iniziativa del cantante di denunciare il tentativo di censura di cui sarebbe stato vittima per mano della dirigenza Rai, una volta appurato da quest’ultima i contenuti del discorso che Fedez era intenzionato a pronunciare al concerto del Primo Maggio.

Relativamente alla polemica che ne è seguita, Bazoli pone un quesito: «Se sul palco del concertone fosse salito qualcuno a mettere alla berlina Zan e i sostenitori della sua legge, ci sarebbe oggi la stessa indignazione? O in quel caso tutto sommato la telefonata preventiva dei dirigenti Rai per dissuadere sarebbe stata considerata opportuna? Facciamoci questa domanda, prima di urlare allo scandalo».

«Fedez accende la miccia sul palco del Primo Maggio non per assenza di politica, bensì proprio perché uno schieramento politico ha posto fortemente quel tema nel dibattito politico, leggendo più di tutti una necessità della società», rimarca invece Marina Berlinghieri. L’attenzione mediatica suscitata dalla cosiddetta legge Zan porta la parlamentare dei Democratici a sottolineare come «il Pd sia da sempre attento ai temi legati all’allargamento dei diritti civili, al loro rispetto e al contrasto alle discriminazioni». «Siamo la forza politica che più di tutte si spende per una necessaria battaglia di modernità contro ogni discriminazione di genere - puntualizza Berlinghieri». Pur augurandosi di «arrivare il più velocemente possibile all’approvazione definitiva del testo», la deputata avverte: «Il dibattito aperto al Senato ha l’intento di migliorare ulteriormente la legge ed è nella natura del lavoro parlamentare».

Anche Fabrizio Benzoni, coordinatore provinciale di Azione e consigliere comunale a Palazzo Loggia in quota Brescia per Passione, affida al social di Zuckerberg la propria riflessione. Lapidaria: «Semplicemente, grazie Fedez». «Non ero un grande fan di Fedez. Ma avercene di personaggi così!», commenta a sua volta Luca Trentini. Il segretario provinciale di Sinistra Italiana considera le dichiarazioni del marito di Chiara Ferragni «importantissime perché parlano di giustizia» e perché raccontano che il provvedimento contro la l’omotransfobia che giace al Senato «non è una legge liberticida». «Purtroppo - aggiunge - una parte della politica l’ha trasformata in una bandiera ideologica. Invece altro non è che una legge di tutti, che esiste in ogni Paese europeo».

«È evidente che Salvini abbia tentato di attivare una censura preventiva - fa notare Paolo Pagani, segretario provinciale di Articolo 1 -. Fedez ha dimostrato di avere la schiena dritta, ma non per questo si è improvvisamente trasformato nel faro del centrosinistra». Poi si sofferma sulla posizione assunta dalla Lega rispetto al disegno di legge Zan: «E’ strumentale, è lo specchio di una cultura politica discriminatoria che emerge ogniqualvolta si discute di diritti civili. La pasta di cui è fatta la destra italiana è questa». •.

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