l'evento

Festival della Pace al via a Brescia con Romano Prodi e Victoria Lomasko

di redazione web
Inaugurata la mostra dell'artista russa critica con il regime di Putin, mentre l'ex premier e presidente della Commissione europea ha parlato in Loggia
Romano Prodi a Brescia, in Loggia (foto OnlyCrew)
Romano Prodi a Brescia, in Loggia (foto OnlyCrew)
Romano Prodi a Brescia apre il Festival della Pace

Brescia è da oggi Capitale della cultura della pace, con l’inaugurazione dell'omonimo Festival che fino al 26 novembre impegnerà decine e decine di realtà e cittadini in riflessioni, dibattiti, performance artistiche.

L'inaugurazione nel salone vanvitelliano

Ha aperto nel salone vanvitelliano della Loggia, per la cerimonia ufficiale, Romano Prodi: è intervenuto al dibattito «Per un futuro di pace. Il ruolo dell’Europa». Prodi è presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli, già presidente del Consiglio dei ministri e della Commissione europea.

Il dibattito con esperti e autorità

Con lui c'erano Emanuele Russo presidente di Amnesty International Italia e Giovanni Vernetti, già sottosegretario agli Affari esteri, nonché le autorità cittadine: sindaco Emilio Del Bono, presidenti del Consiglio comunale e della Provincia (Roberto Cammarata e Samuele Alghisi), insieme a Camilla Bianchi, presidentessa del Coordinamento provinciale enti locali per la pace e la cooperazione internazionale, poi il prefetto, il nuovo questore e via via tutte le personalità di spicco.

Lomasko a Santa Giulia - OnlyCrew/Filippo Venezia

 

La mostra a Santa Giulia

Subito dopo l'inaugurazione della parte artistica de Festival, con l’apertura della mostra «Victoria Lomasko. The last soviet artist», esposta a Santa Giulia e a ingresso gratuito per tutti i giorni del festival (poi a pagamento fino all’8 gennaio). Presente l’artista russa, fortemente critica con il regime di Vladimir Putin, e le autorità di Comune e Fondazione Brescia Musei. Si tratta del terzo atto della ricerca intrapresa dalla Fondazione nel 2019 con la mostra di Zehra Dogan e proseguita con quella di Badiucao nel 2021.

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