SPETTACOLI

Fondi tagliati ai teatri, vola la polemica

Stefano Bruno GalliIl teatro Sociale di Brescia.  Sale la polemica dopo la decisione della Regione di tagliare i fondiLaura CastellettiMiriam Cominelli
Stefano Bruno GalliIl teatro Sociale di Brescia. Sale la polemica dopo la decisione della Regione di tagliare i fondiLaura CastellettiMiriam Cominelli
Stefano Bruno GalliIl teatro Sociale di Brescia.  Sale la polemica dopo la decisione della Regione di tagliare i fondiLaura CastellettiMiriam Cominelli
Stefano Bruno GalliIl teatro Sociale di Brescia. Sale la polemica dopo la decisione della Regione di tagliare i fondiLaura CastellettiMiriam Cominelli

I tagli alla Cultura applicati da Regione Lombardia a Brescia? Il vicesindaco Laura Castelletti li definisce «una pugnalata alle spalle». Della vicenda si è occupato Bresciaoggi nell’edizione di ieri, dove è stato dato conto della delibera del Pirellone che taglia del 55% i contributi al Ctb e del 10% al teatro Grande. Il Cda dello Stabile ha chiesto in una lettera delucidazioni e richiesto formalmente il ripristino delle risorse decurtate. Non pare certo questo il miglior biglietto da visita con cui la giunta lombarda ha accolto la Capitale della Cultura 2023. «Peccato che in vista dell’anno BgBs2023 (Brescia capitale della cultura, ndr) il segno lasciato dalla Regione Lombardia (a guida Lega) corrisponda a una pugnalata alle spalle», è il durissimo affondo che da Facebook Laura Castelletti ha scagliato contro la Giunta di Attilio Fontana.

L’assessore alla Cultura in Loggia ha scelto di non rilasciare alcuna intervista né dichiarazione prima della conferenza stampa che terrà oggi insieme al sindaco Del Bono sull’argomento. Tuttavia, non è riuscita a la delusione e tramite un post pubblico ha spedito i propri strali contro la scelta del Pirellone. Una delusione scaturita anche dalle alte aspettative che nei mesi scorsi erano giunte da Palazzo Lombardia. Infatti nello scorso marzo, l’assessore lombardo alla cultura, Stefano Bruno Galli aveva dichiarato: «Brescia, nel 2023, è capitale italiana della Cultura con Bergamo. Dalla Regione Lombardia c’è un impegno straordinario di risorse e di energie per fare in modo che il 2023 lasci un segno a lungo termine, faccia risplendere questa città come grande realtà culturale, fortemente attrattiva».

Una polemica accesissima (visto il periodo di campagna elettorale) che l’esponente della Giunta Del Bono ha spedito nei confronti della Lega. «È evidente che per noi, per i bresciani, cultura, patrimonio e attività culturali sono fattori imprescindibili per generare crescita, inclusione, innovazione e occupazione mentre per la Lega non è così» questa la chiusura velenosa del post. Ad un cittadino che ha commentato in modo contrario rispetto al contenuto dello scritto, il vicesindaco ha replicato: «I tagli alla cultura tagliano gli spettacoli e questo vuol dire meno lavoro per gli artisti, i tecnici e gli operatori culturali. Ne risentiranno loro e le loro famiglie. La cultura è lavoro e produce ricchezza». Anche da Azione sono arrivate pesanti reazioni contro il Pirellone: «Ci si chiede che senso abbia. Forse la Regione non condivide l’idea della “cultura come cura”» dichiara Aldo Cohen, responsabile dei gruppi tematici di Brescia del partito di Carlo Calenda. In Consiglio regionale, Miriam Cominelli ha depositato un quesito a risposta immediata che riceverà gli approfondimenti necessari nella seduta di martedì 6 dicembre. La neo consigliera regionale del Partito Democratico chiederà all’assessore Galli di «spiegare quale sia la ratio di un simile provvedimento che coinvolge anche la Fondazione Teatro Grande (-10%) e il Centro teatrale bresciano (-55%), disattendendo gli impegni sottoscritti tra Regione e i Consigli di amministrazione degli Enti». Cominelli quindi ha lanciato il proprio giudizio politico sulla vicenda: «Fontana e Galli sembrano ignorare che la cultura sia un fondamentale motore di crescita per il territorio, leva di sviluppo e di investimento economico, oltre che strumento di coesione sociale. Martedì saranno costretti a spiegare il perché dei loro tagli soggettivi». Insomma, le ragioni che hanno spinto il Pirellone ad agire in quella direzione sono ancora tutte da chiarire. Dalla Regione, per ora, nessuna replica. L’assessore Galli ha annunciato che potrebbe far pervenire un suo contributo, forse spiegando la ratio dei tagli, nella giornata di oggi. •.

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