Freccia Rossa, scattano le mosse anti-degrado

di Marta Giansanti
Uno degli ingressi del Freccia Rossa ormai abbandonato e chiuso al pubblico OnlyCrew/Filippo VeneziaLe condizioni dei varchi tra i parcheggi della Freccia Rossa e della CgilAlcuni ingressi che dal parcheggio conducono dentro il Centro sono chiusi
Uno degli ingressi del Freccia Rossa ormai abbandonato e chiuso al pubblico OnlyCrew/Filippo VeneziaLe condizioni dei varchi tra i parcheggi della Freccia Rossa e della CgilAlcuni ingressi che dal parcheggio conducono dentro il Centro sono chiusi
Uno degli ingressi del Freccia Rossa ormai abbandonato e chiuso al pubblico OnlyCrew/Filippo VeneziaLe condizioni dei varchi tra i parcheggi della Freccia Rossa e della CgilAlcuni ingressi che dal parcheggio conducono dentro il Centro sono chiusi
Uno degli ingressi del Freccia Rossa ormai abbandonato e chiuso al pubblico OnlyCrew/Filippo VeneziaLe condizioni dei varchi tra i parcheggi della Freccia Rossa e della CgilAlcuni ingressi che dal parcheggio conducono dentro il Centro sono chiusi

Qualcosa (ma non tutto) si muove sotto il cielo del Freccia Rossa. Dopo quasi dieci giorni dal «vertice» del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica (Cosp) in prefettura, a cui è seguito un sopralluogo ad hoc nella struttura e in particolare nei suoi parcheggi, piccoli (ma tutto sommato importanti) passi in avanti sono stati fatti. La maggior parte degli ingressi dello Shopping Center sono ormai chiusi al pubblico. Rimasti aperti solo quelli che portano (o affacciano) direttamente alle uniche due attività ancora in funzione, il bar e l’edicola tabacchi. Ieri sera erano presenti anche le guardie giurate per controllare l’area. Una delle richieste mosse dalla prefettura e dal sindaco Emilio Del Bono che erano stati più che chiari, oltre che categorici, con la proprietà e il liquidatore (che, chiamato dal Bresciaoggi, non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione): chiudere la struttura e istituire una vigilanza h24 nel parcheggio, ridimensionato negli spazi fruibili. Una misura definita urgente, da attuare il prima possibile, così da riportare sicurezza e legalità nell’intera zona, teatro di ripetuti episodi di delinquenza e illegalità. Nel frattempo, quindi, tutte le porte scorrevoli della «cattedrale» deserta sono ormai bloccate: resta aperta esclusivamente quella che dà direttamente sui negozi «sopravvissuti». Anche al piano -1, sono solo due le entrate in funzione (zona arancione), proprio in corrispondenza della scalamobile (ferma da mesi) che porta sempre alle due sole attività. Una interdizione agli spazi che si riflette, ovviamente, anche all’interno dello shopping center: oltre il bar è impossibile andare. Posizionate le transenne rosse per bloccare il passaggio. Risolte da poco pure altre criticità. A partire dall’istituzione di una vigilanza come riferito da chi frequenta la zona - manca però la riduzione degli spazi fruibili - e una «new entry» ma che, al contrario, sembrava essere lì da parecchio tempo: una vera e propria discarica sul lato di viale Italia. Una montagna di sacchi azzurri, neri e bianchi, visibili dalla strada ma da poche ore «scomparsa». Abbandonati proprio vicino ai bidoni della differenziata di Aprica. Forse carta, plastica e rifiuti indifferenziati lasciati in eredità dai negozi che, ad uno ad uno, hanno abbandonato l’ex «tempio» dello shopping. Ma da alcune ore ogni cosa è stata fortunatamente rimossa. •.

Suggerimenti