Ghedi è senza limiti Appello per i vaccini

Continua a salire, il comune di Ghedi, nell’infausta graduatoria dei paesi più contagiati, avendo superato giovedì sera quota mille -1.003 il numero esatto dei positivi, quasi raddoppiati da fine novembre - quota raggiunta solo da altri tre comuni (oltre alla città Montichiari, Desenzano e Lumezzane). Tra questi, 121 persone sono ancora contagiate, 13 ricoverate in ospedale. L’ultimo morto, il cinquantesimo, è stato salutato dai parenti solo qualche giorno fa. Un altro dato significativo riguarda l’età dei positivi: il maggior numero dei casi si registra nella fascia tra i 19 e i 30 anni, con due persone in ospedale, seguita a ruota dalla fascia tra i 51 e i 60 e tra i 41 e i 50 anni. Ha sorpreso, allora, che Ghedi inspiegabilmente non comparisse nell’elenco stilato dalla Regione dei 103 comuni bresciani destinatari del vaccino in via prioritaria. In realtà la Lombardia sta monitorando solo i 7, 8 comuni nella fascia di confine con la bergamasca. «Il virus è sempre presente e dobbiamo comportarci con la massima cautela -commenta il sindaco Federico Casali-. Con la variante inglese non si sa a cosa andiamo incontro e l’unica arma è la vaccinazione di massa, sperando che arrivino vaccini sufficienti per tutti. Se il nostro comune non è nell’elenco probabilmente è per una svista, ma la provincia è sotto attenzione». Si preannunciano tempi lunghi, tuttavia se una nonna di 98 anni, tra le prime a prenotarsi per il vaccino, non è ancora stata contattata. Ieri intanto si è riunito il centro operativo comunale per affrontare il trasporto degli ultraottantenni all’hub di Leno che sarà in funzione da marzo.•. Mi.Mon.

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