il caso

Giornalisti allontanati dall'aula del tribunale: la giudice annulla l'ordinanza

L’allontanamento dei giornalisti dall’aula del tribunale nella quale si sta celebrando il processo d’appello a carico di Massimo Sorrentino non è legittimo. L'ultima udienza è stata quindi "cancellata". Accolta   l'eccezione sollevata nell'udienza precedente dall'avvocato Gianbattista Scalvi dopo che la presidente della Corte aveva allontanato la stampa presente dall’udienza pubblica. La giudice, questa mattina, ha annullato l’ordinanza. Il processo riparte dalla discussione della pubblica accusa. I testimoni sentiti, quindi, sono “salvi”.

Lo scorso 19 aprile, nella terza udienza d’appello nel processo contro Massimo Sorrentino e altri imputati, ai giornalisti presenti era stato detto che  sarebbe «servita un’autorizzazione e che sicuramente sarebbe stata data». In realtà, inizialmente, quando ci è accorti della presenza di due giornalisti in aula, era  stato evidenziato che si trattava di un processo in abbreviato e quindi in camera di consiglio: a porte chiuse. Ma è stato subito fatto presente alla corte che si trattava di un dibattimento.   Mentre i giornalisti si apprestavano a uscire c’è stato chi, tra gli avvocati, ha fatto capire a chiare lettere di non gradire la decisione: l’avvocato Giambattista Scalvi, che nelle fasi successive,  ha eccepito la nullità dell’udienza. Questo «non solo per la pubblicità dell’udienza, ma anche perché le persone a cui è stato fatto presente che dovevano lasciare l’aula sono giornalisti e che in un processo come questo garantivano il carattere di pubblicità». S 

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