L'ATTENTATO DEL 3 APRILE

Via Morelli, arrestati per le molotov: l'accusa di terrorismo, le frasi sui social

Grazie alle indagini della Procura e dei Ros individuati i presunti responsabili. Per identificare Nicola Zanardelli e Paolo Pluda decisivi le telecamere e i post sui social
L'attentato incendiario del 3 aprile scorso al centro vaccinale di via Morelli
L'attentato incendiario del 3 aprile scorso al centro vaccinale di via Morelli

Un gesto che avrebbe potuto avere gravi conseguenze. Ne devono rispondere Paolo Pluda, di Brescia e Nicola Zanardelli, di Monticelli Brusati, arrestati per le due molotov lanciate il 3 aprile contro il centro vaccinale di via Morelli.Le indagini della procura di Brescia e dei carabinieri del Ros, in poco meno di un mese, hanno portato all'arresto dei due presunti responsabili del gesto compiuto all'alba di quel sabato, alla vigilia di Pasqua, contro il centro vaccinale di via Morelli.

Un'attività, quella coordinata dal procuratore aggiunto Silvio Bonfigli e dal sostituto Francesco Carlo Milanesi, che si è basata su immagini tratte dai sistemi di videosorveglianza e dalle intercettazioni. Ma anche i post sui social hanno ricoperto un ruolo fondamentale per risalire ai due bresciani accusati di terrorismo.Nella ricostruzione accusatoria fondamentale è la ripresa di un sistema di videosorveglianza di un distributore della zona che alle 5.57 riprende il lancio degli ordigni. Le due persone mentre lanciavano le bombe molotov erano poi scappate a piedi nella stessa direzione da cui erano venute ed erano state immortalate dalla videosorveglianza di un altro distributore.

Gli inquirenti hanno poi così scoperto che al centro delle indagini c'era una Dacia e sono risaliti al proprietario: Paolo Pluda, di Brescia. Il primo passaggio è stato quello di una verifica «social» ed è emersa «una serie di dati coerenti con un suo possibile coinvolgimento nel lancio delle molotov, facendo così emergere il movente di natura ideologica alla base del gesto». Grazie alle intercettazioni, a quel punto era possibile risalire a quello che sarebbe divenuto il secondo indagato: Nicola Zanardelli di Monticelli Brusati. Anche nei suo post, chiari riferimenti ai no vax.

Ma «il definitivo riconoscimento di Pluda e Zanardelli» come autori del lancio delle molotov avveniva grazie alla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza di un distributore in via Crotte. Alle 5.38 le immagini ritraevano «i due individui nell'atto di scendere dalla vettura per iniziare le operazioni di riempimento di due bottiglie di birra e di preparazione delle molotov». I video «con immagini assai nitide, riprendevano frontalmente e a volto scoperto sia Pluda che Zanardelli, in modo tale che i due venivano riconosciuti senza margini di dubbio». Alle «successive 5.42 la vettura con i due soggetti a bordo aveva lasciato l'area di servizio con i due soggetti a bordo in direzione Brescia Centro».

A tutto ciò si aggiungeva il materiale recuperato attraverso l'attività tecnica degli investigatori. Fatti gravissimi, quindi di cui devono rispondere i due arrestati. Fatti che avrebbero potuto avere conseguenze ancora più gravi se le molotov avessero colpito l'impianto elettrico compromettendo il sistema che garantisce la conservazione dei vaccini. Ora però ci sono gli elementi con cui i due arrestati dovranno confrontarsi domani nel corso dell'interrogatorio di garanzia a cui verranno sottoposti.. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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