L'ANNIVERSARIO

I Longobardi, dieci anni da patrimonio dell’umanità

di Eugenio Barboglio
Il 25 giugno del 2011 il riconoscimento per Brescia e altri sei siti sul territorio nazionale
Il complesso del monastero di Santa Giulia e l’area di Brixia Romana saranno percorribili gratuitamente dal Capitolium fino al Viridarium (architetto Camillo Botticini - studio ARW)Brescia Longobarda nella tavola del disegnatore Levente Tani  che ne ha realizzata una per ogni sitoLa presidente e il direttore di Fbm, Bazoli e Karadjov dialogano in Auditorium Santa Giulia SERVIZIO/FOTOLIVE
Il complesso del monastero di Santa Giulia e l’area di Brixia Romana saranno percorribili gratuitamente dal Capitolium fino al Viridarium (architetto Camillo Botticini - studio ARW)Brescia Longobarda nella tavola del disegnatore Levente Tani che ne ha realizzata una per ogni sitoLa presidente e il direttore di Fbm, Bazoli e Karadjov dialogano in Auditorium Santa Giulia SERVIZIO/FOTOLIVE
Il complesso del monastero di Santa Giulia e l’area di Brixia Romana saranno percorribili gratuitamente dal Capitolium fino al Viridarium (architetto Camillo Botticini - studio ARW)Brescia Longobarda nella tavola del disegnatore Levente Tani  che ne ha realizzata una per ogni sitoLa presidente e il direttore di Fbm, Bazoli e Karadjov dialogano in Auditorium Santa Giulia SERVIZIO/FOTOLIVE
Il complesso del monastero di Santa Giulia e l’area di Brixia Romana saranno percorribili gratuitamente dal Capitolium fino al Viridarium (architetto Camillo Botticini - studio ARW)Brescia Longobarda nella tavola del disegnatore Levente Tani che ne ha realizzata una per ogni sitoLa presidente e il direttore di Fbm, Bazoli e Karadjov dialogano in Auditorium Santa Giulia SERVIZIO/FOTOLIVE

A dieci anni dal riconoscimento dell’Unesco, i Longobardi sono ancora un po’ misteriosi. Non proprio come gli Etruschi ma un po’ sì. «Chi sono i Longobardi?», si è chiesto Cristoforo Gorno, scrittore bresciano, autore e volto televisivo. E «a che serve investire sui Longobardi?» si è domandato Del Bono. La risposta che si è dato, il sindaco, è: «Servono a scoprirli sempre di più, sono una delle leve per far conoscere Brescia nel mondo». La sfida è storiografica, turistica, e anche identitaria. Non potremo mai dirci tutti longobardi, ma dopo il riconoscimento Unesco del 2011 sentiamo che le nostre radici «barbare» sono più dentro la nostra carta di identità. Di bresciani e italiani. Secondo quel concetto di «matria», evocato da Gorno, che è una patria depurata dal... patriottismo, dalle superfetazioni retorico-ideologiche. I longobardi, del resto, la retorica e la buona stampa non le hanno mai avute dalla loro parte, abbracciare il dio cristiano e scaricare Odino e il Walhalla non li ha fatti salire di grado nell’albero genealogico degli italiani. Neppure la Lega li ha rivalutati, preferendogli Barbarossa e Alberto da Giussano, forse perchè non si fermarono ad una Langobardia maior, il Nord, ma crearono una minor, nel Sud, dove finì la loro epopea, dopo che Carlo Magno scese a buttarli giù dal palcoscenico della storia. Il riconoscimento dell’Unesco il 25 giugno di dieci anni fa oltre che un grande successo per Brescia fu dunque anche la rivincita del popolo di Desiderio e di Rotari, che in fondo, ha ricordato Del Bono, sono i soli re che la nostra terra, mai stata neppure ducato o signoria, abbia avuto. La rivincita di essere tra i protagonisti della policy di Fondazione Brescia Musei, che su mandato del Comune sta puntando tutte le sue carte, economiche e di idee, sul patrimonio. Brescia, proprio come i suoi antenati longobardi va all’incasso del credito con la storia, esaltando la Vittoria alata, certo, ma anche attraverso la celebrazione del decennale del riconoscimento Unesco. Non da sola ma insieme alle altre sette località che fanno parte del sito seriale proclamato nel 2011 patrimonio dell’umanità. L’ideale via longobarda che come in un gioco enigmistico unisce le tracce più significative della presenza «germanica» nella penisola strappata nel VI secolo a bizantini e ostrogoti: Cividale del Friuli (Ud), Castelseprio (Va), Campello sul Clitunno (Pg), Spoleto (Pg), Benevento e Monte Sant’Angelo (Fg). Non solo il festeggiamento del prossimo 25, non solo eventi di un giorno, all’anniversario sono legati progetti ad ampio respiro di trasformazione e nuova fruizione dell’apparato monumentale. Il più rilevante è il corridoio Unesco: il progetto curato dall’architetto Camillo Botticini che crea continuità tra l’area del Capitolium e del Teatro Romano e i chiostri del complesso di Santa Giulia, fino al Viridarium. Un percorso aperto a tutti, fuori dal biglietto invece necessario per le esposizioni. E che fa dell’ingresso su via Piamarta al grande chiostro su cui si affaccia la basilica di San Salvatore l’ingresso principale del complesso museale, scalzando quello di via Musei attualmente usato dai visitatori. Il corridoio prevede interventi anche strutturali benchè minimali, di sistemazione della pavimentazione e delle aree verdi, anche per facilitare i portatori di handicap. Il progetto non è ancora stato approvato ufficialmente dalla Sovrintendenza, che però ha dato un parere favorevole di massima, prima di concentrarsi sui dettagli. Entro l’anno il percorso sarà inaugurato in tutta la sua lunghezza. Altro progetto, illustrato dall’architetto Anna Maria Nocivelli (Rpp), è la revisione del sistema di illuminazione con l’installazione di apparecchi Led all’interno di Santa Maria in Solario che ospita la Croce di Desiderio. Ma l’anno che parte il 25 giugno è anche l’anno della preparazione del nuovo piano da presentare alla sede Unesco di Parigi, un piano a cui collaborano gli otto soggetti che formano l’Associazione Italia Langobardorum e che ha l’obiettivo di presentarsi come un’unica meta culturale e turistica, e come tale comunicare, individuando testimonial comuni, progettando festival in rete, puntando su progetti di realtà virtuale e aumentata. L’anno che si apre il 25 sarà un anno non solo di celebrazioni ma anche di lavoro, per saldare ancor più in profondità la Brescia contemporanea con l’antenata longobarda, secondo un’operazione emersa ieri come strategica, ma anche risarcitoria di una civiltà lontana ma sempre più presente. •.

Suggerimenti