«I ragazzi non vanno lasciati soli contro il cyberbullismo»

Gabriele ScaccabarozziAntonio Del VecchioPaola BellandiDomenico Geracitano
Gabriele ScaccabarozziAntonio Del VecchioPaola BellandiDomenico Geracitano
Gabriele ScaccabarozziAntonio Del VecchioPaola BellandiDomenico Geracitano
Gabriele ScaccabarozziAntonio Del VecchioPaola BellandiDomenico Geracitano

Crescere conoscendo i rischi dei social network. Gli istituti di Brescia si stanno attrezzando per contrastare il cyberbullismo. «Da otto anni siamo in contatto con Geracitano, il nostro percorso formativo su questi temi parte dalla quinta elementare - spiega Paola Bellandi, docente e referente per la legalità dell’Istituto comprensivo di Borgosatollo -. Facciamo incontri su ludopatia, bullismo, rispetto delle regole: i ragazzi non hanno consapevolezza del pericolo. Mettere in mano uno smartphone a uno di 8 anni è come fargli guidare una Ferrari». Un percorso che passa anche attraverso la musica: «Abbiamo scritto una canzone rap su legalità e responsabilità», sottolinea Gabriele Scaccabarozzi. Anche quattro classi del Golgi si sono ritrovate in piazza Paolo VI: i ragazzi di 4I e 5F hanno realizzato foto e video, mentre quelli di 5D e 4E si occuperanno della postproduzione e del montaggio.

«IL VIDEO verrà usato dall’istituto, ma anche da Geracitano per i suoi incontri - evidenzia Antonio Del Vecchio, docente del Golgi -. Abbiamo un progetto sulla legalità inserito nel Pof ». «Nell’utilizzo di Internet bisogna mantenere un pensiero critico», spiega Federico Mazzacani, e Francesco Severino sottolinea l’importanza di «creare un gruppo classe in cui ci si sostenga l’un l’altro. I social vanno usati con autoironia». «La maggior parte dei giovani non ha la cultura adatta a questi mezzi», chiosa Alessandro Cardinale. MA.VEN.

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