Inflazione e dintorni

I rincari arrivano nelle gelaterie bresciane: coppette e coni costano il 10% in più

di Anna Belometti
Davanti a una gelateria in centro a Brescia (foto OnlyCrew)
Davanti a una gelateria in centro a Brescia (foto OnlyCrew)
Davanti a una gelateria in centro a Brescia (foto OnlyCrew)
Davanti a una gelateria in centro a Brescia (foto OnlyCrew)

Sembrerebbe proprio il caso di dire: tutti pazzi per il gelato, a ogni gusto visto le lunghe code fuori dalle gelaterie e il moltiplicarsi di clienti in questi giorni, ma soprattutto a ogni costo, dati i rincari che anche queste attività stanno subendo.

Alle stelle i prezzi di latte, nocciole, pistacchio

«Noi l’aumento non lo abbiamo ancora fatto quest’anno perché stiamo aspettando di vedere come parte la stagione, ma saremo in procinto di farlo visto che cosa costano ora le nocciole, il pistacchio il cui prezzo è salito vertiginosamente, il latte per cui su confezioni da 4-5 litri vediamo rincari anche di 0.90 cent, la farina di semi di carruba e il packaging. Anche il valore della carta si è alzato: una scatola per le torte da 0.50 cent ora ti arriva a costare anche 1.50 euro al pezzo» dice Sara Venturini, segretaria della gelateria Imperiale di via Comboni.

C'è anche ci resiste

«I prezzi sulle materie prime sono decisamente lievitati dall’anno scorso. Una cosa che è già calata è il burro, ma il latte, la panna e le uova sono ancora molto alti e secondo me non caleranno fino a settembre/ottobre, così come il pistacchio, introvabile, che ora lo pago 40 euro al chilo ancora da lavorare. Coni e coppette non li abbiamo aumentati, l’anno scorso abbiamo portato a 28 euro al chilo il gelato e li stiamo», dicono invece alla storica gelateria Bedussi.

I clienti non si lamentano

In centro storico i prezzi sono già saliti in alcune attività come La Pecoranera in piazza Vittoria: «La coppetta piccola da 2 euro è passata a 2.20 euro e il gelato al chilo da 25 euro è aumentato a 27. Le persone nonostante tutto vengono lo stesso e in questo periodo ho notato tanti tedeschi, francesi, inglesi sia durante la settimana che nel weekend, soprattutto famiglie con ragazzi» ha spiegato Khadija ben Karroum, una delle dipendenti.

Una coccola a cui non si rinuncia

Questi aumenti sembrerebbero però passare inosservati, visto il vero e proprio assalto alle gelaterie bresciane di questi ultimi tempi: «Il gelato è una coccola a cui non si rinuncia perché si ha bisogno di un momento di relax durante la giornata. Abbiamo aumentato 20 centesimi il prezzo dei coni ma nessuno si è lamentato» dice Annalisa Catania responsabile della gelateria La Romana di via Spalto San Marco 1.

Il sole fa la sua parte

«È lievitato il prezzo di ogni cosa in realtà e ciò si ripercuote anche sulle gelaterie, ma il sole di questi giorni fa venire voglia di gelato e quindi, di ritorno dall’università mi sono fermata qui alla Mantecaia a prendermene una vaschetta», dice Silvia Ambrosio mentre gusta il suo gelato. Per ora quindi nessuno vuole davvero rinunciare al cono o alla coppetta.

Al posto dei pasticcini

«Il gelato ha preso il posto del cabaret di pasticcini della domenica. In questo periodo vedo anche più turisti a Brescia, tra cui spagnoli, inglesi e giapponesi» ha aggiunto Patrizia Bedussi. Purtroppo, dicono i gelatai, manca però la manodopera: «Non sono i rincari a essere drammatici, il vero problema è la mancanza di personale e la difficoltà, rispetto agli anni antecedenti al Covid, di trovare lavoratori nelle gelaterie per tutto l’anno», così al Biondo di via Vittorio Emanuele.

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