l'iniziativa

Il campo di calcetto ricorda Alfonsina Morini Strada

E' stata la prima donna a competere in gare maschili come il Giro di Lombardia e il Giro d'Italia (1924); è ritenuta tra le pioniere della parificazione tra sport maschile e femminile
Alfonsina Morini
Alfonsina Morini
Alfonsina Morini
Alfonsina Morini

Continua l’opera di intitolazione dei luoghi pubblici a donne che hanno lasciato il segno nella storia. Questa volta tocca ad Alfonsina Morini Strada, prima a partecipare al Giro d’Italia, il cui nome ieri è stato attribuito al campo di calcetto di Bettole, come proposto dal consiglio di quartiere. «Correva l’anno 1924 quando Alfonsina iniziò questa avventura, sfidando le convenzioni del tempo» ha spiegato la presidente del CdQ Laura Giuffrida ai bimbi della scuola Bellini di Buffalora, intervenuti alla scopertura della targa. Una storia che può ispirare molte donne (e la cui storia si può leggere sull'Enciclopedia delle donne). Nonostante fosse osteggiata dalla famiglia per una passione considerata maschile, Alfonsina non si arrese. Appoggiata almeno dal marito Luigi, che le regalò una bicicletta da corsa nuova, al Giro portò grande scompiglio, ma accese un dibattito positivo: da un lato chi la voleva e dall’altro chi manteneva le proprie idee conservatrici. Quattro le tappe che percorse prima che gli organizzatori prendessero la decisione di farla pedalare, ma non da concorrente. Accolta dalle folle con grande curiosità e calore, la ciclista fu tra i 30 sportivi su 90 che completarono tutto il percorso, ma dopo quell’esperienza non le fu più consentito iscriversi ad altre edizioni. Partecipò comunque ad alcune tappe da esterna e ad altre gare, fino al 1938 quando a Longchamp conquistò il record femminile.

Il momento  in cui è stata scoperta la targa in memoria della ciclista
Il momento in cui è stata scoperta la targa in memoria della ciclista

Rimasta vedova, dopo qualche tempo, a Milano, aprì un negozio di bici con il secondo marito Carlo Messori. Considerata, come ricorda Claudia Speziali dell'associazione Toponomastica Femminile, «la regina della pedivella», avrà quindi un luogo in suo ricordo. «Un processo che deve continuare – ha spiegato l’assessore alle Pari opportunità Roberta Morelli -, perché oggi la stragrande maggioranza delle strade, delle vie, delle piazze e degli spazi è dedicata agli uomini». «Facciamo in modo che la città parli anche delle donne importanti, che hanno fatto cose che possono ispirare anche oggi» ha ricordato l’assessore all’ambiente Miriam Cominelli. •. Mi.Bo.

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