LA STRATEGIA

Il piano vaccini cambia: a 103 Comuni bresciani la priorità

di Paola Buizza
Focus sui territori situati al confine con Bergamo, per poi coinvolgere complessivamente la provincia «Per gli over 80 non cambia nulla»
La preparazione di una dose di vaccino
La preparazione di una dose di vaccino
La preparazione di una dose di vaccino
La preparazione di una dose di vaccino

Il contagio sale, la provincia si «barrica» e le vaccinazioni anti-Covid cambiano strategia puntando l'attenzione sui 103 Comuni più colpiti da SarsCov2. «A Brescia esiste una terza ondata. Dobbiamo intervenire immediatamente» ha comunicato ieri Guido Bertolaso. Nel resto della regione, ha spiegato il coordinatore per la campagna vaccinale, «la situazione è sotto controllo e gestibile rispetto all'autunno passato». A Brescia no. Qui il contagio ha «un'incidenza, ovvero un numero di nuovi casi, doppia rispetto al resto delle province lombarde». Perché? «Il problema principale - spiegano gli esperti in Regione - è legato alla variante inglese che ha fatto aumentare di parecchio i ricoveri in ospedale e soprattutto nei reparti di rianimazione».

I provvedimenti che limitano la circolazione delle persone, da soli, non possono bastare. Senza il vaccino, sarà difficile uscirne. «È questa l'arma più efficace», ha spiegato Bertolaso. «Inizieremo a vaccinare nei territori maggiormente colpiti» ha annunciato, tracciando una fascia territoriale particolarmente colpita da focolai nella quale abitano circa 120mila persone. «Partiremo giovedì dalla provincia di Bergamo, dai territori di confine con la provincia di Brescia per poi spostarci nelle altre aree del bresciano. Incominceremo tenendo conto come priorità gli over 80» per i quali ha assicurato «non ridurremo nemmeno di un'unità la somministrazione». Bertolaso ha poi spiegato che ci si concentrerà su determinate categorie professionali come forze dell'ordine e polizie locali «che ci devono aiutare nell'attività di controllo e sorveglianza e nelle vaccinazioni che vogliamo mettere in piedi da subito».

Saranno prioritariamente vaccinati gli abitanti dei 103 comuni nei quali, tra il 15 e il 21 febbraio, è stata registrata una incidenza del contagio superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti (vedi tabella). «Abbiamo deciso una rimodulazione della strategia vaccinale - ha aggiunto la vice presidente Letizia Moratti - chiedendo al ministero di riprogrammare le dosi vaccinali per soggetti positivi al Covid-19 in modo da prevedere o la somministrazione di una sola dose o il posticipo di sei mesi per la sua somministrazione. Un'eventuale riposta positiva da Roma ci permetterebbe di avere una maggiore disponibilità di vaccino che, ad oggi, è la risorsa scarsa». Per ora non si sa altro della «rimodulazione», l'aggiornamento del «Piano vaccinale anti-Covid» sarà illustrato oggi a Palazzo Lombardia.

Intanto sono 18.950 gli over 80 lombardi che hanno ricevuto la prima dose di vaccino mentre le adesioni hanno raggiunto quasi quota 500.000, di cui oltre 320mila effettuate tramite il portale direttamente dai cittadini, 150mila attraverso i farmacisti e altre 21mila da medici di medicina generale. Nelle Ats Città metropolitana di Milano, Ats Brescia e Ats della Montagna si è superato il 70% delle adesioni. Ma le tanto attese vaccinazioni, nel Bresciano più che altrove, fino ad oggi sono andate a rilento. Guardando nel dettaglio il report diffuso dalla Regione balza all'occhio il dato di Ats Brescia: ieri a mezzogiorno erano 534 gli over 80 ad aver ricevuto il vaccino a partire dal 18 febbraio, giornata di avvio della campagna. Tre volte in meno rispetto a Bergamo (1.395) o ai territori di Mantova e Cremona (Ats Valpadana) con 2.736 somministrazioni. Meglio ha fatto Ats Montagna, da cui dipende la Valcamonica dove sono stati 510 gli ultra ottantenni a ricevere la loro prima dose in 4 giorni, anche grazie al 90 per cento dei medici di famiglia che ha aderito all'iniziativa. Oltre l'ospedale di Edolo e la Fondazione Angelo Maj a Darfo Boario Terme, ieri si è attivata anche la Fondazione Fratelli Bona a Capo di Ponte. Per Ats Brescia, invece, «l'inizio è stato più "soft" per carenza di vaccini e pregressa programmazione nelle vaccinazioni legate alla fase 1 bis» spiega il direttore generale.

Le vaccinazioni per il personale che lavora nelle Rsd ed Rsa, farmacisti, confprofessioni (dentisti, odontoiatri ecc), sanità militare, ambulatori accreditati e altri medici liberi professionisti, sta infatti procedendo in parallelo alla «fase 1 ter». E con non poche persone da vaccinare: «Più di 13.000» chiarisce Claudio Sileo.A partire da oggi, oltre ai primi tre hub già al lavoro (via Morelli in città, l'ospedale di Manerbio ed Esine) «saranno attivati anche Franciacorta e Gavardo. Da giovedì apriranno Roncadelle e Sarezzo - continua Sileo - con l'obiettivo di fare circa 1.000 vaccinazioni al giorno agli over 80. Recupereremo abbondantemente», assicura. Accelerare è fondamentale. Ora lo impone il nuovo piano vaccini. .

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