IL CASO

Il Tar sospende la caccia in tutta la Lombardia

Accolto il nuovo ricorso della Lac sul calendario venatorio regionale La tutela della fauna è prevalente e non si sparerà fino al 7 ottobre
La moretta è una delle specie che ha creato il «casus belli»
La moretta è una delle specie che ha creato il «casus belli»
La moretta è una delle specie che ha creato il «casus belli»
La moretta è una delle specie che ha creato il «casus belli»

Sono stati riconosciuti i presupposti di «particolare gravità e urgenza», perché la stagione è già aperta e le regole contestate erano in vigore, ed è stato sottolineato che «nel bilanciamento dei diversi interessi appare prevalente l'interesse pubblico generale alla conservazione della fauna selvatica». Poche parole che spiegano la doccia fredda arrivata ieri sui cacciatori di tutta la Lombardia, «vittime» paradossali dell'ennesimo tentativo della Regione di ampliare le possibilità di caccia.
La sezione quarta del Tar per la Lombardia ha accolto l'istanza di sospensione del cosiddetto «calendario riduttivo», un documento che doveva rendere operative le integrazioni al calendario venatorio regionale decise in agosto: il ricorso presentato per conto della Lega per l'abolizione della caccia dall'avvocato Claudio Linzola è stato accolto, e a scopo cautelare, il presidente del Tribunale amministrativo ha sospeso l'intera stagione di caccia in tutta la Lombardia fino al 7 ottobre. In quel giorno il tema verrà affrontato in modo collegiale, e la posizione dei giudici amministrativi potrebbe anche cambiare, ma intanto questa è un'autentica «bomba».

Nelle contestazioni presentate da Linzola e dalla Lac si sottolineava in sintesi che la Regione ha ignorato le raccomandazioni dell'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, a proposito della necessità di sospendere o ridurre l'abbattimento di specie in chiaro calo numerico, per esempio la moretta, la pavoncella e la tortora comune, e questo è bastato per ottenere un «fermi tutti» temporaneo. Naturalmente, a margine dell'ennesimo successo ottenuto sul piano del diritto nell'arco di decenni di confronti giudiziari non solo con la Lombardia, ma anche con molte altre Regioni italiane, la Lac festeggia. E commenta: «C'è chi è capace di tutto pur di cercare di conservare un bacino elettorale che si sta sciogliendo come i ghiacciai. Ogni anno la Regione Lombardia prova a distribuire un po' di neve venatoria fingendo di sperare che si consolidi, mentre sa benissimo che è destinata a evaporare nelle aule giudiziarie. Milano regala provvedimenti pronta caccia a poche ore dall'apertura della stagione, dato che il calendario integrativo è stato pubblicato un giorno prima utile del via generale, moltiplicando le specie e ampliando la mobilità delle doppiette con la consapevolezza che i favori illegali saranno impugnati dalle associazioni ambientaliste. Lo fa, appunto, per tenersi stretti i cacciatori, e solo questi ultimi sembrano non accorgersi di essere presi per i fondelli da decenni»..

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