IL PROVVEDIMENTO

In arrivo il "super Green Pass": verso una stretta condivisa

Oggi l'incontro Regioni - Draghi, le decisioni forse già nel Consiglio dei Ministri di giovedì. Sfuma l'ipotesi del certificato per uffici pubblici, autobus e metro
In arrivo il "super green pass"?
In arrivo il "super green pass"?
In arrivo il "super green pass"?
In arrivo il "super green pass"?

Il «super Green pass» fa passi da gigante: si allarga la platea di chi lo invoca e, probabilmente oggi, governatori ed esponenti dell'esecutivo cominceranno a delineare la forma del nuovo certificato verde. «Servono misure il prima possibile», chiede il presidente della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga. Il timing prevede, dopo la riunione regioni-governo e una serie di riunioni tecniche, la cabina di regia e il Cdm, forse giovedì. In questa sede potrebbero essere decisi alcuni provvedimenti, come la riduzione della validità del green pass a 9 mesi e l'obbligo delle terze dosi per sanitari e personale delle Rsa. Ma non è escluso che il governo decida di rimandare tutto alla settimana successiva, varando un unico pacchetto.

Una cosa è certa: la stretta nei confronti dei non vaccinati non si applicherà per gli uffici o i mezzi pubblici, come pure si era ipotizzato. A ribadirlo è stato ieri lo stesso ministero delle Infrastrutture, ma l'idea è stata cassata anche dai sindacati di categoria, secondo i quali senza personale ad hoc i controlli sarebbero «impossibili». La stretta però appare inevitabile. «L'alternativa è la chiusura», sottolineano quasi all’unisono il ministro degli Esteri Di Maio, e il presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga, con la conseguente pesante ripercussione sul Natale. Non è un caso che più di un italiano su dieci - secondo le stime di Coldiretti - abbia deciso di anticipare lo shopping per i regali da mettere sotto l'albero. Sul fronte vaccinale, invece, continua il pressing per allargare la platea degli immunizzati il più possibile.

Escluso ormai il ricorso all'obbligo vaccinale per tutti, misura che non convince né palazzo Chigi né una larga fetta dei governatori, si ragiona al massimo per un obbligo esteso a determinate categorie. Ma sul tavolo dell'imminente riunione tra Draghi, Gelmini, Speranza e i governatori ci saranno soprattutto le nuove misure per il cosiddetto «super Green pass». L'intenzione è quella di vietare ai no vax l'accesso ai servizi di socialità, come cinema, teatri o ristoranti, in caso di cambio di colore delle Regioni. Prospettiva che, al momento, non appare all'orizzonte, ma che comunque potrebbe verificarsi, e anche presto, se è vero - come dicono gli esperti - che la quarta ondata farà triplicare i casi dai 10 mila di oggi a 30 mila. Quella del super Green pass, dunque, è una decisione che, spiega Fedriga, potrà da un lato «convincere anche gli ultimi indecisi» e dall'altro «dare certezza alle imprese, alle quali non possiamo dire vediamo in che zona sarete e se terrete aperto o no». «Se noi non interveniamo - sottolinea - il risultato è che se una Regione passa in zona arancione o rossa è chiuso a prescindere per tutti».

Concetto ribadito da Di Maio: «L'alternativa al Green pass e ai vaccini è chiudere tutto e questo non ce lo possiamo né permettere né lo vogliamo». Servono nuove iniziative, conferma il sottosegretario alla Salute Andrea Costa «ad esempio, l'obbligo della terza dose per le categor ie per cui è già previsto l'obbligo vaccinale penso sia un provvedimento che sarà approvato questa settimana». Mentre si attende l’indicazione dal Cts , spiega, «per capire se è opportuno anticipare la terza dose a 5 mesi dal completamento del ciclo primario». Anche la scelta di «riportare la durata del green pass a 9 mesi, credo sia ragionevole e basata sulle evidenze scientifiche», conclude Costa che lancia poi un appello ai tifosi ad indossare la mascherina sugli spalti .

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