IL SABATO

Brescia, in centro le restrizioni hanno funzionato: fermato l’assalto

di Marta Giansanti
Sostanziale rispetto delle misure disposte per arginare l'afflusso nella zona più caratterizzata dai locali. Bene anche nei parchi cittadini dove non si sono formati assembramenti. Forze dell'ordine impegnate nei punti nevralgici.
I controlli della Polizia di Stato a Brescia
I controlli della Polizia di Stato a Brescia
I controlli della Polizia di Stato a Brescia
I controlli della Polizia di Stato a Brescia

Misure drastiche, forse impopolari, ma sicuramente coraggiose, inevitabili e condivise: le ordinanze anti assembramento del sindaco Emilio Del Bono, in vigore ieri e oggi, hanno sortito gli effetti sperati. Nessun assalto ai bar, neppure ai parchi pubblici (di quelli rimasti fruibili) nonostante l’aria primaverile alle porte. Quel che è certo è che, l’ingresso di Brescia in zona arancione «rafforzata», con il blocco degli arrivi dalla provincia, ha facilitato il calo di presenze in città.

Un potpourri di provvedimenti, regionali e comunali, che hanno permesso di scongiurare potenziali e pericolose «invasioni». Per alcuni cittadini, poco informati sulle ultime «notizie» dalla Loggia, è stata una vera e propria doccia fredda. «Non ne sapevo nulla», ammette una signora, uscita con «l’intenzione di fare colazione in piazza Paolo VI, vista la stupenda giornata di sole». Un desiderio, però, svanito sul nascere. «Possiamo fare asporto come consente la zona arancione ma voi dovete acquistare e consumare a casa»: è il mantra di ogni barista ai propri clienti.

Una «lezione» impartita anche dalle forze di polizia, in divisa e in borghese, che hanno costantemente vigilato le aree ritenute maggiormente critiche. In primis: le principali piazze e i locali presenti. Una limitazione a volte criticata dagli stessi esercenti, (alcuni dei quali hanno deciso di abbassare la saracinesca dopo poche ore) consci però «che la responsabilità sia da ricondurre a uno scarso senso civico soprattutto dei più giovani».

Esclusa una piccola parentesi mattutina con parecchi bresciani alle prese con gli acquisti tra le bancarelle dell’«Emporium» (un «tasto», quello dei mercati, che verrà affrontato dal Prefetto dalla prossima settimana), il resto della giornata è stato scandito da un via vai di persone (come consentito dal Dpcm, sulla libertà di circolazione nel proprio Comune) ma senza particolari problemi di ordine pubblico. «Una posizione ferma del sindaco ma indispensabile. Se non avesse preso questa decisione probabilmente oggi avremmo assistito di nuovo ad atteggiamenti contrari al periodo in cui viviamo. Inutile criticare: se ognuno di noi fosse stato più responsabile sicuramente non sarebbe accaduto», la frase più diffusa. Provvedimenti affiancati ai controlli delle forze dell’ordine sia nei vicoli storici sia nei parchi rimasti aperti tra cui Tarello, Pescheto, Gallo e il parco delle Cave, mete predilette di famiglie con i bambini e di sportivi. «Sorvegliate speciali» anche le principali stazioni della metropolitana.

Un potenziamento dei pattugliamenti a piedi e in auto che ha funzionato da deterrente: pochissimi i trasgressori con il bicchiere in mano e rari gli assembramenti. Nulla in confronto alle scene vissute sabato scorso tra centinaia di ragazzini fuori controllo. Solo persone nelle vie dello shopping, runner e nonni e genitori con i loro piccoli nei parchi, sostanzialmente rispettosi delle regole. •.

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