L'INIZIATIVA

L’entusiasmo e i
sorrisi. La felicità
dei commessi al «Bennet» di Concesio

di Irene Panighetti
Nelle realtà commerciali la voglia di mantenere gli standard consueti: «Il lavoro ora certamente è cambiato, ma dobbiamo restare positivi»
Claudia Giavarini e Barbara Martinelli con Bresciaoggi all’interno di Ravelli Profumerie
Claudia Giavarini e Barbara Martinelli con Bresciaoggi all’interno di Ravelli Profumerie
Claudia Giavarini e Barbara Martinelli con Bresciaoggi all’interno di Ravelli Profumerie
Claudia Giavarini e Barbara Martinelli con Bresciaoggi all’interno di Ravelli Profumerie

«Commessi dell’anno» torna a Concesio, in quello che da pochi giorni è diventato il centro commerciale Bennet al posto di Auchan, portando con sé un carico di entusiasmo. Il contest di Bresciaoggi infatti è salutato con serenità dalle realtà commerciali che già vi avevano preso parte lo scorso anno e pure da quelle che si sono aggiunte ex novo. È il caso delle commesse della profumeria Ravelli, gentilissime e che ci tengono non solo ad accogliere la clientela con un sorriso, ma addirittura facendolo vedere grazie ad uno speciale dispositivo di protezione trasparente che è pure in omaggio in seguito ad acquisiti. «Nella relazione con la persona sta tutta la bellezza di questo lavoro», spiega Claudia Giavarini, da 13 anni in questa profumeria dove «mi sento a casa, siamo una grande famiglia! Sono arrivata qui dopo aver lavorato, sempre come commessa, in Esselunga, nello stesso settore di estetica per il quale mi hanno fatto anche seguire dei corsi di aggiornamento professionale a Milano». Commessa insomma da 30 anni, sa cosa significa far star bene la persona che è o potrebbe essere (ma anche non essere) un cliente. Allo stesso modo la sua collega Barbara Martinelli, che da Ravelli ha iniziato pressochè insieme a lei e che è consapevole di essere in un negozio speciale «perchè la profumeria permette una coccola in più: si vendono prodotti per la bellezza, per il benessere e saper capire la donna o l’uomo che entrano in negozio è fondamentale per creare un legame di fiducia e duraturo». Lo stesso entusiasmo si ritrova in Manolo Zani, che lavora al «bar del centro», che funge anche da tabaccaio e punto di gioco: «Faccio questo lavoro da 5 anni, mentre prima ero in edilizia e non c’è paragone – ammette – forse perché mi piace parlare, stare tra le persone. A volte è un esercizio di pazienza, per esempio con i clienti anziani che non capiscono i meccanismi semplici, come quelli delle ricariche». Manolo Zani nota un calo di clienti in questi giorni, «probabilmente per paure legate al Covid che torna a mordere ma spero che non si arrivi ad una nuova chiusura». È L’AUSPICIO un po’ di tutti i negozi e non esclusivamente per questioni economiche: «Non stare a contatto con la gente mi è mancato molto», ricorda Elena Demmi che lavora da Carpisa da 3 anni e che lo scorso anno si era messa in gara con i «Commessi dell’anno». Ci riprova volentieri, convinta che si possa «andare avanti bene, nonostante il lavoro sia cambiato, così come cambiati sono i clienti che toccano meno gli oggetti, stanno distanti….ma voglio essere positiva e pensare che il periodo natalizio sarà come sempre molto denso». Positiva è anche Erika Nicolini che da quasi 4 anni lavora in Yamamay e, nonostante la giovane età, è già responsabile del punto vendita: «Ho avuto l’occasione e l’ho colta al volo, anche perché il prodotto mi piace molto, perché il tessuto è innovativo, cambia spesso: adesso per esempio abbiamo capi in cotone antibatterico, molto adatti al periodo». •

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