GIALLO DI MARCHENO/1

L'ex fidanzata di Giacomo Bozzoli: «Odiava lo zio e ripeteva che voleva ucciderlo»

«Io avrei dovuto prendere la sua auto e transitare in autostrada con il Telepass. Lui si sarebbe procurato stivali di un numero più grande e avrebbe colpito lo zio da dietro, a sorpresa».
Il giallo di Marcheno, processo a Brescia, 17 novembre 2021 - Ph Fotolive Fabrizio Cattina
Il giallo di Marcheno, processo a Brescia, 17 novembre 2021 - Ph Fotolive Fabrizio Cattina
Il giallo di Marcheno, processo a Brescia, 17 novembre 2021 - Ph Fotolive Fabrizio Cattina
Il giallo di Marcheno, processo a Brescia, 17 novembre 2021 - Ph Fotolive Fabrizio Cattina

«Aveva più volte palesato odio per lo zio. Mi ha ripetuto più volte che il suo intento era quello di ucciderlo». Lo ha detto Jessica Gambarini al processo per l’omicidio di Mario Bozzoli in corso davanti alla Corte d’Assise di Brescia. La donna è l’ex fidanzata di Giacomo Bozzoli, l'unico imputato nel processo.
Jessica Gambarini in incidente probatorio aveva parlato di un presunto piano di omicidio che Giacomo le avrebbe descritto durante la loro relazione. La donna ha raccontato il piano anche in aula. «Io avrei dovuto prendere la sua auto, transitare in autostrada così il Telepass avrebbe segnato il passaggio dell’auto e lui avrebbe dovuto aspettare lo zio fuori casa. Si sarebbe procurato stivali di un numero più grande, avrebbe aspettato lo zio e lo avrebbe colpito da dietro a sorpresa. Poi si sarebbe nascosto nel bosco e il giorno successivo mi avrebbe chiamato da una cabina telefonica e io sarei dovuta andare a prenderlo».
Davanti al giudice, in incidente probatorio, la donna aveva già spiegato che Giacomo quando erano fidanzati (la loro relazione sarebbe terminata nel 2011) in diverse occasioni le avrebbe detto che prima o poi «avrebbe ucciso lo zio Mario» descrivendo al magistrato anche le modalità con cui avrebbe voluto eliminarlo. Parole che avevano portato Giacomo Bozzoli a denunciare Jessica Gambarini per falsa testimonianza.
La procura nei mesi scorsi ha chiesto l'archiviazione sostenendo che una eventuale decisione avrebbe dovuto prenderla la Corte d’assise davanti a cui Giacomo Bozzoli si sta difendendo dall’accusa di avere ucciso lo zio e quindi di averne fatto sparire il corpo. Alla richiesta di archiviazione Giacomo Bozzoli si è opposto e il 5 aprile (l’udienza di alcuni giorni fa davanti al gip è slittata per un difetto di notifiche) il giudice prenderà una decisione.
Sul pronunciamento potrebbero pesare le parole che oggi la ragazza (ritenuta dall’accusa uno dei testimoni chiave nella vicenda dell’imprenditore di Marcheno sparito nel nulla l’8 ottobre del 2015) ha pronunciato in aula. Quella di oggi sarà una delle udienza più importanti dell’intero «processo Bozzoli» che dall’inizio dell’anno si sta celebrando davanti alla corte d’Assise di Brescia.
Oltre a Jessica Gambarini infatti sarà sentito come testimone anche Alex Bozzoli, il fratello di Giacomo e pure lui inizialmente indagato (la sua posizione è stata successivamente archiviata) per l’omicidio dello zio. E nel corso dell’udienza, se l’ora lo consentirà, potrebbe essere sentito anche Giacomo Bozzoli. 

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