La città dei murales dipinta di bellezza per essere «capitale»

di Anna Castoldi
Alla scuola Montale «Il mostro gentile», realizzato da Camilla Falsini grazie all’ispirazione dei piccoli alunni L’ultima opera di Vera Bugatti all’Associazione Artigiani: «Futura Traditio», recentemente inaugurataL’opera di Vesod, artista piemontese, che ha dipinto «Era», l’interno del Duomo di Brescia in chiave oniricaAl Villaggio Violino l’opera di 108 realizzata nell’ambito del Link Urban Art Festival
Alla scuola Montale «Il mostro gentile», realizzato da Camilla Falsini grazie all’ispirazione dei piccoli alunni L’ultima opera di Vera Bugatti all’Associazione Artigiani: «Futura Traditio», recentemente inaugurataL’opera di Vesod, artista piemontese, che ha dipinto «Era», l’interno del Duomo di Brescia in chiave oniricaAl Villaggio Violino l’opera di 108 realizzata nell’ambito del Link Urban Art Festival
Alla scuola Montale «Il mostro gentile», realizzato da Camilla Falsini grazie all’ispirazione dei piccoli alunni L’ultima opera di Vera Bugatti all’Associazione Artigiani: «Futura Traditio», recentemente inaugurataL’opera di Vesod, artista piemontese, che ha dipinto «Era», l’interno del Duomo di Brescia in chiave oniricaAl Villaggio Violino l’opera di 108 realizzata nell’ambito del Link Urban Art Festival
Alla scuola Montale «Il mostro gentile», realizzato da Camilla Falsini grazie all’ispirazione dei piccoli alunni L’ultima opera di Vera Bugatti all’Associazione Artigiani: «Futura Traditio», recentemente inaugurataL’opera di Vesod, artista piemontese, che ha dipinto «Era», l’interno del Duomo di Brescia in chiave oniricaAl Villaggio Violino l’opera di 108 realizzata nell’ambito del Link Urban Art Festival

C’è un vento fresco a Brescia, fatto di colori, forme e creatività: soffia lungo i muri e li trasforma. È l’arte urbana che sta cambiando la città, con nuovi murales ogni anno: compaiono nelle periferie, nei parchi e sulle scuole, travolgendo pareti vuote che adesso esplodono di bellezza. Questa fioritura è dovuta al LINK Urban Art Festival, organizzato dall’associazione culturale True Quality: dal 2016 artisti di levatura internazionale arrivano a Brescia ogni anno per dipingere muri e superfici, soprattutto nelle periferie. I primi interventi hanno toccato i piloni della metropolitana di Sanpolino, con un progetto proseguito fino al 2018, per un totale di 26 piloni decorati da altrettanti artisti negli stili più diversi. Terminati i lavori nel quartiere, LINK si è spostato al Villaggio Violino, Lamarmora e San Bartolomeo. Al Violino tre edifici: l’ultimo, in ordine di tempo, è la scuola elementare Montale, con «Il mostro gentile» realizzato da Camilla Falsini. Un’opera davvero originale: per progettarla l’artista ha chiesto agli alunni di mescolare forme geometriche e colori con la loro immaginazione, poi ha «ritagliato» alcuni pezzi dei vari disegni per dar vita alla sua creatura. Più onirico e sfumato, a un centinaio di metri di distanza, il murale di Vesod in piazza Teotti: mostra l’interno del Duomo di Brescia, sfondo di un sogno in cui due figure si guardano sospese tra veli trasparenti. Un bel contrasto con l’opera di 108, nella parete accanto: una massiccia macchia nera, simile a una roccia o a un mantello, spezzata da linee colorate in corrispondenza delle finestre e accompagnata da disegni astratti in bianco e nero. Non ha un titolo, ma i bambini del quartiere ne hanno cercato uno: tra i più simpatici «Macchia Nerina». Il coinvolgimento del territorio è una costante di LINK: True Quality si rivolge ai consigli di quartiere, presentando gli artisti ai cittadini ben prima di iniziare a dipingere. «Vai a rompere degli equilibri - spiega Giovanni Gandolfi, presidente di True Quality -, fai opere murali di grandi dimensioni in luoghi dove normalmente c'è poca attività culturale: è ovvio che il quartiere, all'inizio, rimanga spiazzato. Però con il tempo siamo stati sempre più apprezzati: ora tante realtà ci chiamano per avere un murale». Tra queste la scuola Canossi di Lamarmora, dove un anno fa Giovanni DalloSpazio e Taleggio hanno dipinto il campo da gioco, trasformando l'asfalto in un vivace quadro astratto. Nel 2019 la stessa scuola aveva accolto «Strong Women» di Saddo: una calciatrice in maglia azzurra, omaggio ai Mondiali di calcio femminile e a Brescia, da cui provengono tante giocatrici della Nazionale. Altre opere sono ancora più profondamente calate nella realtà territoriale: a San Bartolomeo Luca Zamoc ha dipinto «Il Maglio», richiamo alla storia operaia del quartiere, noto per le concerie e la lavorazione del ferro. Passeggiando poco più in là si incontra «Solchi», ideato dall'artista Luogo Comune al LINK festival dell'anno scorso: attraverso la figura mitologica di Bora, è narrata l'epopea dei profughi istriani arrivati a San Bartolomeo negli anni Cinquanta. Altrove il legame con Brescia non è storico, ma naturalistico: al museo di Scienze Naturali, a fine maggio, Poki ha dipinto «Scena di caccia (o di gioco)», rappresentando specie animali e vegetali autoctone come il torcicollo e il tarassaco. Non parla di Brescia, ed è quasi un paradosso, il murale di una delle bresciane doc che ha partecipato a LINK: Vera Bugatti. Lo sguardo dolce della vecchia di «Aut-Aut» veglia da due anni su San Bartolomeo. «Il riferimento a Brescia c'è - precisa l'autrice -, non è solo un messaggio universale: parla dello sfruttamento ambientale che deturpa la nostra città». Nata come madonnara, Bugatti è abituata a girare per il mondo dipingendo murales nel suo personalissimo stile, basato sulla deformazione prospettica (anamorfosi). Con il Covid e i viaggi fermi si è dedicata molto di più all'Italia: «Qualcosa sta cambiando: a livello nazionale l'arte urbana è sempre più riconosciuta come arte contemporanea. Di colpo le aziende si sono accorte che i murales sono un modo di far parlare di sé: non con un prodotto ma con un dono che rimarrà dopo di loro». E un dono a Brescia vuole essere «Futura Traditio», dipinto da Vera poche settimane fa per l'Associazione Artigiani. Un uomo anziano, maestro di bottega, tramanda le sue conoscenze a una giovane donna, moderna artigiana 4.0. «Volevo dare una visione diversa del concetto di tradizione e innovazione. Si è creata una bella collaborazione con gli artigiani, credo che abbiano visto il mio lavoro a San Bartolomeo. LINK ha dato una spinta decisiva per portare l'arte urbana a Brescia». «Non abbiamo inventato qualcosa di nuovo - sottolinea Gandolfi - ma abbiamo cercato di portare Brescia al passo di tante città europee dove questa tradizione è avviata già da tanti anni. Ci siamo resi conto del valore dell'arte nello spazio pubblico: stiamo cercando di allargare ad altri ambiti questa fruizione libera dell'arte, questo museo imprevisto con cui ti scontri mentre cammini». E per Brescia capitale della cultura l'arte urbana ci sarà: «Stiamo programmando una piattaforma che preveda anche questo percorso: è un contesto importante e di grande valore».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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