«Link» fa rinascere tre pareti tra San Bartolomeo e Violino

di Anna Castoldi
Foto di gruppo alla presentazione del festival «Link»
Foto di gruppo alla presentazione del festival «Link»
Foto di gruppo alla presentazione del festival «Link»
Foto di gruppo alla presentazione del festival «Link»

Era il 2016 quando Giovanni Gandolfi e Mattia Talarico, dell’associazione True Quality, dipinsero il terrapieno della metropolitana a Sanpolino. Quel gesto diede origine a LINK, il festival di Street Art più importante di Brescia. In tre anni l’evento ha richiamato in città 29 artisti di fama internazionale, che hanno contribuito a trasformare un segmento di periferia in una galleria a cielo aperto: 26 piloni della metropolitana di Sanpolino sono diventati murales di pregio. Quest’anno LINK, alla sua quarta edizione, coinvolgerà altri quartieri della città. Tre grandi pareti urbane nelle zone di San Bartolomeo, Lamarmora e Violino sono state scelte per il progetto di rigenerazione, che gli abitanti potranno seguire in corso d’opera. Interverranno tre artisti diversi per tecniche e ispirazione, ma ugualmente rinomati nel mondo della Street Art. Vera Bugatti, bresciana per nascita e cosmopolita per vocazione, si impegnerà dal 9 al 18 marzo in via Abbazia 10, San Bartolomeo: un bozzetto del suo murales è stato presentato ieri sera durante un’assemblea pubblica. Ancora da definire i dettagli per i progetti di 108, pseudonimo del writer Guido Bisagni, che si dedicherà tra il 20 e il 26 maggio al Violino, e del rumeno Saddo, cui sarà affidato dal 22 al 28 luglio il quartiere Lamarmora. Ciascun artista porterà un contributo particolare, ha spiegato Gandolfi alla presentazione del festival: «Vera usa uno stile fotografico, 108 è decisamente astratto, Saddo ha un tratto illustrativo. Tre personalità così diverse arricchiranno il panorama artistico della nostra città». L’ambizione di LINK è rendere Brescia una meta di pellegrinaggio per gli appassionati di arte contemporanea, ha aggiunto Talarico: «Vogliamo portare Brescia sulla mappa delle città rinomate per la Street Art. Sarebbe bello venire qui non solo per il Duomo Vecchio, ma anche per i murales, riscoprendo i quartieri esclusi dai consueti itinerari». FONDAMENTALI per il festival sono la sinergia con i consigli di quartiere e il coinvolgimento degli abitanti: in maggio verranno organizzati momenti di incontro e condivisione, insieme a laboratori d’arte per ragazzi. Vedere la bellezza nelle aree urbane, sostiene True Quality, rende piacevole viverci e stimola il desiderio di prendersene cura. Il festival è possibile grazie alla collaborazione del Comune e degli sponsor che hanno aderito con entusiasmo, adoperandosi nel sostegno logistico e organizzativo: Fondazione Asm, Nanni Nember, Franchi&Kim Vernici, Cooperativa il Calabrone. Quest’ultima si è proposta di valutare l’impatto di LINK sottoponendo i quartieri a un questionario. Prevista in settembre allo spazio C.AR.ME una mostra dedicata al festival, ai suoi artisti e alla sua storia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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