Liste per le Regionali: parte la caccia al posto A Brescia è già bagarre

di Giuseppe Spatola Eugenio Barboglio

Grandi manovre, campi larghi e stretti, veti e ammiccamenti: le elezioni Regionali in Lombardia si avvicinano e nel centrosinistra e nel centrodestra è iniziato il totoliste. Un momento delicato: quella di consigliere regionale è la carica più ambita dopo quella di parlamentare, e la caccia al posto sarà furibonda. Il quadro politico però da due mesi è stato rivoluzionato, con il trionfo di Fratelli d’Italia, senza dimenticare poi che ci sarà da fare campagna elettorale vera: a differenza delle recenti Politiche, vanno convinti gli elettori a scrivere la preferenza, il nome sulla scheda. Tutti cominciano a muoversi: Brescia ora ha 11 consiglieri, potrebbe conservarli, fermo restando che alla provincia spettano solo 10 seggi. Sfida tutta da giocare. In casa dem. Una cosa è certa: Emilio Del Bono sarà capolista del Pd a Brescia. E se tanto dà tanto - ricordiamoci che in corsa ci saranno tre e non due poli, con la «scomoda» Moratti - i dem nostrani riusciranno a eleggere un solo consigliere. Del Bono, appunto. Per l’altro, i dem dovrebbero superare il 20% e non sappiamo se ci riusciranno. Ma sappiamo che nel caso in Consiglio andrà una donna, e la più probabile è Miriam Cominelli, ora già al Pirellone al posto di Girelli volato a Roma. Poi il resto dell’elenco è candidatura di testimonianza: si parla della presidente Acb Cristina Tedaldi. Diverso sarebbe stato se Del Bono si fosse candidato governatore: allora ci sarebbe stato un altro capolista e sarebbe entrato (insieme a Del Bono) in Aula. Quando questa ipotesi era ancora aperta, erano in pole position l’ex presidente della Provincia, Pierluigi Mottinelli e il segretario provinciale Michele Zanardi, in concorrenza. Ora tutto è cambiato. Fratelli d’Italia. In seno al partito leader a livello nazionale si sta verificando un vero assalto alla diligenza. Con il movimento di Giorgia Meloni che in provincia ha percentuali bulgare, le proiezioni parlano di almeno tre consiglieri sicuri, con Fdi saldamente primo partito della coalizione. Ma i nomi da mettere in lista per ora rimangono solo «presunti». Così nel mormorio politico si pensa alla candidatura di Giorgio Bontempi, sindaco di Agnosine ed ex leghista storico. Il gruppo che lo sostiene farebbe capo all’onorevole Cristina Almici che allargherebbe il consenso anche alla zona della bassa bresciana. Gli altri papabili candidati arriverebbero invece dai due laghi: da una parte l’assessore alla Cultura di Desenzano e segretario del Garda, Pietro Avanzi, e dall’altra Diego Invernici, già sindaco di Pisogne bocciato nel bis in Comune. In pista rimarrebbe anche il cacciatore Carlo Bravo, fuori per un soffio dalle scorse regionali, quando passò solo Viviana Beccalossi (che difficilmente si ripresenterà). Sul fronte quote rosa in Fdi la partita è senza dubbio più complicata: pare certa la candidatura a Brescia di Barbara Mazzali, mantovana e capogruppo in Regione. Per le donne bresciane si fa sempre più spesso il nome dell’ex leghista ed ex assessore provinciale Silvia Razzi, ormai in piena sintonia col partito scelto anni fa; la vera sorpresa dovrebbe essere Mirella Zanini, ex Forza Italia sindaco di Collio. A decidere sarà il direttivo guidato dal neo segretario Diego Zarneri: dovrà tenere conto degli equilibri interni. Il Carroccio. Più complicata la partita in casa Lega, dove secondo gli ordini di scuderia tutti i consiglieri uscenti dovranno essere ricandidati. È possibile che via Bellerio scelga di adottare il modello Veneto anche in Lombardia, infarcendo la lista Fontana di militanti ed ex consiglieri leghisti. In questo modo non si scontenterebbe nessuno, permettendo agli uscenti di giocarsi la rielezione sul campo. In questo senso il posto se lo dovrebbe tenere Floriano Massardi che nelle scorse settimane era stato dato per «giubilato» in favore della candidatura di Alberto Bertagna. Il passo indietro di quest’ultimo, ricandidato alla segreteria provinciale, ha rimesso in gioco Massardi sostenuto dal gruppo che fa capo a Paolo Formentini e Stefano Borghesi. La corsa per la Loggia mette per ora fuori gioco Fabio Rolfi, che sta ragionando col territorio per individuare un suo «uomo» da sostenere e far votare. I giochi però sono ancora aperti, con il capogruppo in Loggia, Massimo Tacconi, che avrebbe ritirato la disponibilità a correre. Difficile rivedere a Milano Federica Epis, che potrebbe invece correre con la lista Fontana. In forte bilico anche il camuno Francesco Ghiroldi: lascerebbe il suo posto all’assessore uscente Davide Caparini se quest’ultimo non deciderà di tirare la volata su Milano alla lista del Presidente. Non pervenuta Francesca Ceruti che a oggi non parrebbe far parte dei pensieri leghisti. Il problema è che - proiezioni alla mano - a Brescia il Carroccio potrebbe fare al massimo due consiglieri in caso di un «grande» risultato. Da qui il ragionamento su un solo eletto e il paziente lavoro per fare una lista elettorale che non crei nuove diatribe interne che invece non mancano. Forza Italia. Paiono scontate le ricandidature di Simona Tironi, Claudia Carzeri e Gabriele Barucco. Tre pretendenti che dovranno contendersi un solo posto, assicurato delle percentuali del partito di Berlusconi e magari puntare poi a un assessorato che farebbe entrare in Consiglio il primo dei non eletti. In gioco potrebbe rientrare anche Giuseppe Romele, tornato azzurro dopo la parentesi di Fratelli d’Italia. L’apporto dell’ex onorevole servirebbe anche ad aumentare la percentuale di voti e allargare lo spettro del consenso ai vecchi berluscones. Discorso ben diverso per Viviana Beccalossi, ex Fdi, e Alessandro Mattinzoli, già coordinatore di Forza Italia, ma fuoriuscito insieme a Mariastella Gelmini. Se Beccalossi potrebbe essere tentata dalla lista Fontana, anche se giura di non voler più proseguire, Mattinzoli nelle scorse settimane era stato contattato dagli ex azzurri, ma potrebbe anche accettare l’invito di una candidatura da parte di Letizia Moratti e del Terzo polo. Tutto è ancora in divenire, aspettando l’ufficialità della data delle elezioni e le forze in campo. Terzo polo e Cinque stelle. La lista «Lombardia Migliore» si è presentata a Brescia l’altro giorno ed è quella che sostiene direttamente Letizia Moratti. Il gruppo bresciano è guidato da Marina Paraluppi e annovera tra le sue fila, ad esempio, il segretario provinciale della Democrazia Cristiana, Franco Ferrari. Di certo il movimento sarà in prima linea nel sostegno diretto all’ex sindaco di Milano. Per il resto tutto è ancora in fase iniziale, ma i movimenti delle ultime ore potrebbero far accelerare le trattative. Si cercano sia nomi della società civile, ma anche altri; Gianbattista Groli, per esempio, potrebbe trovare spazio in una lista agganciata a Letizia Moratt,i ma la corsa all’ingresso in lista, con l’ex vicepresidente regionale che aprirà proprio domani la campagna elettorale a Milano, è appena cominciata. E le redini su questa partita le ha Mariastella Gelmini. Per questo è possibile che Groli alla fine debba, come detto, far spazio a Alessandro Mattinzoli, l’ex assessore regionale. Per i 5S un eventuale apparentamento con il Pd potrebbe aprire nuovi scenari: da verificare potenziali situazioni legate al nome dello stesso uscente Ferdinando Alberti. •.

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