IL CASO

Lo smaltimento-lumaca inceppa l’effetto bonus

Troppi televisori al macero: i punti vendita non riescono a smaltirli
Troppi televisori al macero: i punti vendita non riescono a smaltirli
Troppi televisori al macero: i punti vendita non riescono a smaltirli
Troppi televisori al macero: i punti vendita non riescono a smaltirli

Nella corsa all’apparecchio tv di ultima generazione o al decoder «salvatutto», c’è chi può dormire sonni tranquilli: l’imminente passaggio al Mpeg4 non riguarda gli abbonati di TivùSat, la piattaforma gratuita con più canali Hd di tutta Europa, e di Sky (questi ultimi rappresentano circa il 20% dell’utenza), perchè il segnale via satellite non viene modificato. «La soluzione ottimale rimane quella del satellite - spiega Giuseppe Borea, esperto di tv digitale, consulente e membro del comitato operativo di TivùSat - perchè evita qualsiasi futuro switch-off. É una sorta di “macchina del tempo“, e per entrare nel futuro è sufficiente un decoder o una cam. In questi ultimi mesi l’attivazione si è impennata: in provincia di Brescia il 13% delle famiglie guarda la tv via satellite. Di riflesso, è aumentata anche l’offerta: i canali sono diventati più di 140, quelli in Hd sono passati da 50 a 60, con 7 in 4k e 47 canali radio». Chi invece deve ricorrere ai ripari, può contare sui bonus. A quello già attivo per acquistare un decoder in grado di supportare il nuovo standard Dvb-T2 (fino ad un massimo di 30 euro), si affianca - ed è cumulabile - il bonus rottamazione, che permette a chiunque, senza presentare alcun Isee, di comprare a prezzo scontato un apparecchio compatibile con il nuovo digitale terrestre. Si tratta in pratica di uno sconto del 20%, per un massimo di 100 euro, a fronte della rottamazione di una tv acquistata prima del 22 dicembre 2018. Il bonus rottamazione ha infatti l’obiettivo di favorire la sostituzione di apparecchi televisivi che non saranno più idonei ai nuovi standard tecnologici, al fine di garantire la tutela ambientale e la promozione dell’economia circolare attraverso un loro corretto smaltimento. Ma proprio qui cominciano i problemi e le strettoie. Perchè la rottamazione, oltre al conferimento in un’isola ecologia autorizzata, può essere effettuata semplicemente consegnando la vecchia tv al rivenditore, che si occuperà poi dello smaltimento dell’apparecchio e di ottenere un credito fiscale pari allo sconto riconosciuto al cliente al momento del nuovo acquisto. Il meccanismo, in realtà, si è già inceppato prima ancora di entrare nella fase calda. «Il sistema del ritiro dei televisori non sta funzionando come dovrebbe - sottolinea il direttore generale Aires-Confcommercio Davide Rossi -, e i titolari dei punti vendita di articoli di elettronica stanno protestando. Sono stati tutti sorpresi da quest’onda anomala di apparecchi rottamati, e non si sa più dove metterli. Tra poche settimane, tra switch-off, black friday e Natale, si venderanno ancora migliaia di televisori, e quelli vecchi rischiano di accatastarsi nei magazzini dei negozi». Gli operatori incaricati di ritirare le tv rottamate nei negozi e nei centri di raccolta «non hanno mezzi sufficienti per farlo, e nemmeno spazi adeguati dove depositarli. Ma i punti vendita non possono tenerne oltre un certo quantitativo, non possono trasformarsi in discariche». Nel rispetto della legge, e nell’ottica dell’economia circolare, «questi apparecchi vanno smontati affinchè le materie prime vengano avviate al corretto recupero - spiega Rossi -. Ma si procede in modo lento e burocratico: bisogna essere più veloci per assecondare le richieste di rinnovo del parco televisori». La corsa alla sostituzione della tv, insomma, potrebbe creare un intasamento sul fronte dello smaltimento dei vecchi apparecchi che vanno trattati come rifiuti molto delicati. C.Reb.

Suggerimenti