regionali 2023

Majorino lancia la sfida: «La destra qui ha fallito»

di Luca Goffi
Parte da Brescia il tour elettorale del candidato del Pd. La convinzione: «La nostra bella regione ha bisogno di cambiare» Poi l'affondo: «Anni deprimenti, non abbiamo avuto un interlocutore»
Il tour di Pierfrancesco Majorino in provincia:  un focus particolare sulla Valtrompia FOTO ONLY CREW
Il tour di Pierfrancesco Majorino in provincia: un focus particolare sulla Valtrompia FOTO ONLY CREW
Il tour di Pierfrancesco Majorino in provincia:  un focus particolare sulla Valtrompia FOTO ONLY CREW
Il tour di Pierfrancesco Majorino in provincia: un focus particolare sulla Valtrompia FOTO ONLY CREW

Il tour di Pierfrancesco Majorino nella provincia di Brescia ha avuto un particolare focus in Val Trompia. Una giornata piuttosto serrata di appuntamenti, cominciata la mattina presto sino alla sera inoltrata. Tante le realtà del territorio che ha incontrato: la visita in un’azienda di Lumezzane, in un centro innovativo Officina Liberty, CSMT di Brescia, un salto alla biblioteca di Gardone Val Trompia e la tappa al Museo dei Magli di Sarezzo. Prima dell’incontro conclusivo a Villa Carcina.

«Abbiamo visto la tempra valtrumplina di chi tutti i giorni sul nostro territorio si rimbocca le maniche per creare ricchezza nonostante le difficoltà che tutti hanno vissuto - questo è stato il commento del consigliere provinciale Roberto Bondio, sugli incontri avuti con Majorino -. Abbiamo approfondito la voglia di fare impresa da chi ha uno sguardo nuovo e diverso».

Dopo le note introduttive, ha preso la parola il candidato presidente che ha scagliato un giudizio durissimo nei confronti della Giunta Fontana. «La ricostruzione del sistema sociosanitario ci costringe ad utilizzare dei termini che quindici anni fa non avremmo mai utilizzato - ha tuonato il candidato del centrosinistra -. Il nostro raffronto non deve essere con la Campania e la Calabria, la nostra regione non ha una politica all’altezza dei desideri dei lombardi. Questo è il fallimento della destra».

Dinanzi a tutti i candidati della lista «Lombardia democratica e progressista» Majorino ha fissato l’obiettivo. «Io non sono iscritto al torneo di coloro che vogliono partecipare o di coloro che vogliono perdere bene, dobbiamo vincere per cambiare - ha affermato Majorino -. È una sfida difficile ma necessaria, serve una regione ambiziosa, un governo efficace che la smetta di chiudersi nei palazzi e che aiuti i sindaci».

Il candidato presidente, ha raccontato i punti programmatici: la deburocratizzazione, la mobilità, la transizione ecologica e la necessità di un contrasto intransigente alla mafia. «Le case di comunità sono l’occasione per il rilancio dei servizi e non per regalarsi qualche inaugurazione come sta accadendo oggi. Poco tempo fa la Moratti aveva inaugurato un parco dicendo: qui sorgerà la casa della comunità - ha rilanciato Majorino -. Ma, se accosti Regionale Lombardia a Giulio Gallera non immagini neppure un futuro diverso».

E dopo l’intervento di Majorino, ha preso la parola il capolista della comunità democratica, Emilio Del Bono. «Non c’è molto da capire, veniamo da 28 anni di guida centrodestra e ogni anno è sempre più disorientata e spompata - ha spiegato il sindaco di Brescia -. Sono stati anni deprimenti, non abbiamo mai avuto un interlocutore all’altezza. La riforma Moratti, visto che si candida anche lei, è una riforma totalmente vuota, persino provocatoria. Ha preso le risorse del PNRR per ristrutturare immobili di proprietà di ASST e ATS senza prospettarne il contenuto». Insomma, il primo tour di Majorino nella nostra provincia si conclude tra gli applausi dei candidati, dei militanti dem e dei cittadini valtrumplini. •.

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