Maltrattamenti, in appello nessuno sconto per Maniero

di Mario Pari
Confermata in appello la condanna a quattro anni a Felice Maniero per maltrattamenti FOTOLIVE
Confermata in appello la condanna a quattro anni a Felice Maniero per maltrattamenti FOTOLIVE
Confermata in appello la condanna a quattro anni a Felice Maniero per maltrattamenti FOTOLIVE
Confermata in appello la condanna a quattro anni a Felice Maniero per maltrattamenti FOTOLIVE

Nessuno sconto per Felice Maniero, accusato di maltrattamenti nei confronti della ex compagna: anche in appello è arrivata la condanna a quattro anni. Maniero era stato arrestato nell’ottobre del 2019, con questa accusa. Ora si trova nel carcere di Pescara ed è difeso dall’avvocato Rolando Iorio. IL LEGALE dell’ex boss della mala del Brenta, ieri, nell’arringa in tribunale - Maniero era stato arrestato un anno fa a Brescia dove viveva con una nuova identità -, ha parlato di una «sentenza di primo grado già sproporzionata. Si era partiti da una pena base di tre anni a fronte di due. Poi c’è stato un aumento per la recidiva di 22 mesi. Ma si tratta di reati completamente diversi, commessi 30 anni fa, che non hanno nulla a che vedere con il reato in famiglia. Un ulteriore aumento di pena di sei mesi è poi stato comminato perchè i reati sono stati commessi dinnanzi alla figlia che era minorenne, quando lo era solo per pochi mesi. Poi ha compiuto 18 anni e le contestazioni non l’avevano notato. È diventata maggiorenne nel 2018 quindi, per tutto il 2019, quando è stato arrestato, era maggiorenne. Inoltre è arrivato un aumento di otto mesi per una continuazione: si è arrivati a una condanna sicuramente eccessiva». L’avvocato ha anche sottolineato che «per questo tipo di reati di solito ci sono riscontri oggettivi di referti medici, ma in questo caso no. C’è un solo certificato per cefalea, quindi la condotta vessatoria avrebbe prodotto una cefalea: peraltro nessun medico ha messo per iscritto che questa cefalea derivi dalle condotte dell’imputato. Si tratta di una mera supposizione». L’avvocato Iorio, inoltre, ha spiegato che «il mio cliente non era presente, ha reso brevissime dichiarazioni attinenti alla memoria depositata in mattinata. Era tranquillo. L’inattendibilità della parte offesa deriva anche dal fatto è stato raccontato un episodio in cui era presente la figlia che, sentita in aula, ha raccontato una versione completamente diversa. Ha negato sia un pugno, che la mamma avrebbe preso con perdita di sangue dal naso, ed ha anche negato di essere stata aggredita. Quindi questo unico riscontro che c’era alle dichiarazioni della mamma è venuto meno». Soddisfazione da parte dell’avvocato di parte civile, Germana Giacobbe e della propria assistita, l’ex compagna di Felice Maniero: «Ora - ha risposto il legale - attendiamo le motivazioni». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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