borgosatollo

Maria, Masha e Maxim: il pallone regala sorrisi

di Michele Laffranchi
La squadra dell’AC Borgosatollo dei 2010-2011 ha accolto i 3 ragazzi ucraini subito inseriti in squadra
La squadra dell’AC Borgosatollo dei 2010-2011 ha accolto i 3 ragazzi ucraini subito inseriti in squadra
La squadra dell’AC Borgosatollo dei 2010-2011 ha accolto i 3 ragazzi ucraini subito inseriti in squadra
La squadra dell’AC Borgosatollo dei 2010-2011 ha accolto i 3 ragazzi ucraini subito inseriti in squadra

Il Borgosatollo spalanca le braccia a tre ragazzi e aspiranti calciatori dall’Ucraina: la società del presidente Giuseppe Salvi si rende protagonista di una splendida iniziativa, in tinta con le tante manifestazioni di solidarietà delle ultime settimane a livello sportivo (e non) andate in scena in tutta la provincia. In paese sono arrivati da qualche settimana tre giovani ucraini con le rispettive famiglie: Maria e Masha (gemelli classe 2011, femmina e maschio) e di Maxim, amico dei due e di un anno più grande. Non appena hanno saputo del loro arrivo, i vertici dirigenziali del club biancorosso si sono subito resi disponibili per accoglierli e dare loro la possibilità di praticare la passione più grande, ovvero quella del pallone: «Sono arrivati per scoprire un po’ la società martedì scorso e giovedì erano già in campo – sottolinea orgoglioso Pierangelo Medeghini, storico dirigente dell’Ac Borgosatollo –: abbiamo dato loro il corredo societario, completo di vestiario, scarpette e di tutto il necessario per fare allenamento.

Sia la ragazza che i due maschietti sono stati aggregati al gruppo dei Pulcini 2011: per quattro ore alla settimana potranno giocare a pallone, mettendosi parzialmente alle spalle le difficoltà che hanno incontrato in questi mesi così complessi». Il Comune di Borgosatollo ha accolto queste famiglie e ha messo loro a disposizione una pediatra di riferimento: svolta la visita medica e ricevuta l’idoneità, da giovedì i tre si sono aggregati ai pari età biancorossi. In caso di altri arrivi, il Borgosatollo resta a disposizione: «Gli allenatori sono stati avvertiti e sono ovviamente d’accordo – prosegue Medeghini –: abbiamo dato disponibilità per accogliere in gruppo ragazzi dai 6 ai 14 anni, ma anche fossero più grandi non ci sarebbe alcun problema. È stato bello veder giocare Maria, Masha e Maxim nell’ultimo allenamento: nonostante non conoscano neanche una parola d’italiano, si sono subito ambientati e hanno fatto amicizia in campo coi compagni di allenamento». Il più grandicello, Maxim, è tra l’altro un fervente tifoso del Dnipro: la passione per il calcio non ha del resto bisogno di alcuna lingua per esprimersi, basta un campo e qualche passaggio per entrare in confidenza e conoscersi. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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