Medici e infermieri:
il malessere cresce
e rafforza la protesta

di Paola Buizza
La protesta silenziosa di venerdì mattina sulla scalinata del Civile
La protesta silenziosa di venerdì mattina sulla scalinata del Civile
La protesta silenziosa di venerdì mattina sulla scalinata del Civile
La protesta silenziosa di venerdì mattina sulla scalinata del Civile

«Lo stress psico-sociale è diffuso ed evidente. Osserviamolo e cerchiamo di contenerlo dialogando». Il giorno dopo la protesta silenziosa di medici e infermieri che venerdì, sulla scalinata esterna del Civile, hanno dato le spalle alla Direzione, Vincenzo Moriello della Fp Cgil Brescia manifesta la sua solidarietà. Il flash mob spontaneo, non associato ai sindacati di categoria, ha evidenziato le criticità del comparto più volte denunciate da Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl che per il 9 dicembre hanno proclamato uno sciopero generale della pubblica amministrazione (responsabile e garantendo tutti i servizi indispensabili). «Stiamo parlando degli stessi lavoratori impegnati fin da febbraio. Non ci si sofferma mai abbastanza su questo aspetto. Da parte loro c’è professionalità, generosità, ma non possono che essere sotto pressione» commenta Moriello. «La riconversione dei reparti in Covid, inoltre, è necessaria, ma con gli incrementi occupazionali assolutamente inadeguati è inevitabile la riduzione di altre prestazioni». «Durante il flash mob era in corso un incontro sindacale sui temi della sicurezza e delle condizioni di lavoro» rivela Angela Cremaschini (Cisl Fp) ricordando lo sciopero di dicembre, proclamato «in tempi non sospetti e per il quale stiamo valutando la modalità: simbolica, d’impatto». Sulla carenza d’organico, spiega, «tutte le aziende fanno bandi ma non si trova personale e quello che c'è è già molto provato». Una soluzione? «Forse le Asst potrebbero fare bandi provinciali. Ma non è facile, lo stanno facendo insieme solo Asst Garda e Franciacorta. Potrebbe aiutare ad orientare le scelte del personale, equilibrare domanda e offerta». ESPRIME «doverosa solidarietà» anche Paolo Campi (Uil Fpl) secondo il quale il dissenso si riferisce, più che all’Asst di Brescia, alla gestione regionale della sanità. Tuttavia «sugli spostamenti dei reparti e sul numero dei posti letto dedicati a pazienti Covid c'è grande perplessità. Con gli altri sindacati abbiamo chiesto un incontro urgente all’Asst di Brescia per avere informazioni sull’assetto attuale e gli sviluppi futuri». «Un’ istanza - chiarisce Anaao Assomed Brescia - per uno scambio di informazioni tra dirigenza e rappresentanze sindacali non dirigistico. È innegabile che Scala 4 porterà via infermieri e medici». Il flash mob di venerdì, conclude Anaao, è stato un segno preciso. Un malessere datato per la non applicazione del contratto, la mancanza di trattative e un distacco profondo tra la categoria medica e l’amministrazione che aveva portato a una contestazione nel 2018. Ora è riesplosa più forte. Durante la protesta i medici hanno voltato le spalle alla Direzione: quel silenzio è una voce urlata di malessere generale. Siamo una categoria essenziale, eppure in questa Regione ci trattano peggio che in qualunque altra». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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