IL PRESIDIO

"Medicina territoriale, serve un cambio di indirizzo"

La rete "Non sta andando tutto bene" e Medicina Democratica questa mattina nel piazzale dell'ospedale Civile
Uno degli striscioni al presidio
Uno degli striscioni al presidio
PRESIDIO

A un anno di distanza dal primo caso Covid accertato a Codogno e nella Giornata dedicata al personale sanitario, la rete “Non sta andando tutto bene” e Medicina Democratica hanno manifestato nel piazzale degli Spedali Civili di Brescia a sostegno della medicina territoriale che, hanno sottolineato i manifestanti, “è il vero paziente zero, colpito da un mix micidiale di neoliberismo, imprevidenza e incompetenza, i cui effetti drammatici si sono abbattuti duramente sulla salute e sulla vita dei cittadini lombardi”.

Un presidio del Coordinamento nazionale per il diritto alla salute che vuole ribadire la contrarietà a “un sistema ospedalocentrico” che ha indebolito la medicina territoriale “mettendo in difficoltà i medici di base di fronte alla pandemia”. “E' urgente un drastico cambio di indirizzo e di strategia – si legge in un comunicato firmato da Marco Caldiroli, presidente di MD - perché non basta un aggiustamento della normativa regionale, né la sostituzione di un assessore: si tratta di ribaltare le scelte che hanno portato alla deriva la sanità pubblica, da Formigoni a Fontana, passando per la perniciosa riforma Maroni del 2015. Non servono semplici modifiche di facciata, inutili e pericolose. Da questo imbuto vischioso si esce ricostruendo una sanità pubblica, basata sulla prevenzione, sociale, universale e partecipata, fondata sulla fiscalità generale”.

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