Midollo osseo, trapianti infantili a quota 600

di LI.CE.
Una veduta esterna degli Spedali Civili di Brescia che venerdì ospiterà il convegno sui trapianti  FOTOLIVE
Una veduta esterna degli Spedali Civili di Brescia che venerdì ospiterà il convegno sui trapianti FOTOLIVE
Una veduta esterna degli Spedali Civili di Brescia che venerdì ospiterà il convegno sui trapianti  FOTOLIVE
Una veduta esterna degli Spedali Civili di Brescia che venerdì ospiterà il convegno sui trapianti FOTOLIVE

L’Ospedale dei Bambini di Brescia festeggia il 600esimo trapianto di midollo osseo, un traguardo importante che lo rende il quarto centro trapianti in Italia, su 26 operanti in ambito pediatrico, per numero di interventi effettuati. «Tutto è incominciato quasi trent’anni fa, quando il professor Ugazio volle creare a Brescia un centro di immunologia pediatrica per la cura delle immunodeficienze primitive, e diede vita a un gruppo di lavoro di cui facevo parte anch’io, arrivato da Pavia dove nell’’85 avevo effettuato il primo trapianto di midollo su un bambino», ricorda Fulvio Porta, direttore dell’Oncoematologia pediatrica e trapianto di midollo osseo dell’Ospedale dei Bambini-Spedali Civili. IL TRAPIANTO di midollo osseo è una trasfusione di cellule staminali emopoietiche (da cui si origina il sangue) per curare pazienti affetti sia da malattie genetiche come le immunodeficienze primitive, sia da tumori del sangue come le leucemie; permette di sostituire le cellule malate con cellule staminali sane capaci di diversificarsi in globuli bianchi, rossi e piastrine. Il centro di Brescia ha iniziato a ricevere pazienti da tutta Italia e dall’estero ed è oggi un punto di riferimento per il trattamento delle immunodeficienze. Sul versante dei tumori del sangue, segue invece i bambini dell’area territoriale di Brescia, Mantova e Cremona. In totale sono stati effettuati 355 trapianti per immunodeficienze e 250 per leucemie e tumori del sangue. «Questo progetto sta diventando forte e riconosciuto, grazie alla sinergia con 33 colleghi che lavorano con noi e che appartengono a diverse unità operative dell’ospedale, tutte coinvolte nella assistenza dei bambini trapiantati», dice Porta richiamando lo slogan «l’unione fa la forza» che dà il titolo al convegno organizzato questo venerdì in aula Montini al Civile per celebrare il 600esimo trapianto (23 quelli effettuati nel 2017). Diversi professionisti racconteranno come si è raggiunto questo risultato, accompagnati dalle testimonianze di chi il trapianto l’ha ricevuto. IN APERTURA del convegno «Il bambino dopo il trapianto di midollo osseo: l’unione fa la forza» sarà presente il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada insieme al direttore generale Ezio Belleri. Grazie a tecnologie avanzate e a nuove terapie la sopravvivenza dopo il trapianto negli ultimi due anni è salita al 94 per cento (all’inizio era del 70 per cento). «Questo sta rendendo il trapianto di midollo candidato per curare uno spettro di malattie più ampie, come la talassemia, l’anemia falciforme e alcune gravi malattie autoimmuni», spiega Porta. Molti passi avanti sono stati fatti anche sul versante della compatibilità: spesso è necessario intervenire subito con il trapianto, e se la ricerca di un donatore è complessa, in mancanza di fratelli si riesce ad effettuare il trapianto con le cellule di un genitore, grazie al lavoro del Laboratorio di Cellule Staminali pediatriche, che riesce a renderle compatibili selezionando solo le “cellule madri” che non interferiscono con il sistema immunitario del ricevente. •

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