Altra disavventura giudiziaria per Enrico Ragnoli, di Serle, venuto alla ribalta delle cronaca durante le ricerche di Iushra Gazi, la 12enne autistica svanita nel nulla durante una gita nei boschi di Serle e il cui teschio venne ritrovato due anni dopo sulle montagne di Caino. L'uomo all'epoca aveva sostenuto di averla avvistata. Ieri pomeriggio, secondo quanto denunciato, si sarebbe presentato armato di un fucile a canne mozze con matricola abrasa, probabilmente scarico, a casa dei vicini alloggiati nell'appartamento di proprietà sua e del fratello, chiedendo il pagamento delle bollette e sostenendo che, secondo gli accordi, sarebbero dovuti rimanere un giorno ma erano lì da quattro mesi. I vicini hanno chiamato i carabinieri che hanno arrestato Ragnoli. Stamattina, assistito dall'avvocato Luca Broli, l'uomo ha risposto alle domande del giudice negando di aver imbracciato l'arma quando è andato dai vicini. L'arresto è stato convalidato e Ragnoli rimane in carcere. Questo perché, secondo il giudice, non può tornare nell'abitazione situata vicino alle persone con cui è entrato in conflitto. Nel 2020 Enrico Ragnoli era stato arrestato dai carabinieri su ordine del tribunale di Brescia in virtù di una condanna diventata esecutiva a tre anni per rapina. Era tornato in libertà da un anno e mezzo. Ora, per lui, si sono riaperte le porte del carcere.