il progetto

Non solo parchi, a Brescia «l’altro» verde che porta la campagna in città

di Eugenio Barboglio
Quattro aree di proprietà comunale verranno trasformate all'insegna della valenza ambientale. Nuove forestazioni in terreni aperti al pubblico: una varietà mirata di specie arboree, effetti positivi sull'ecosistema di Brescia
Con i nuovi interventi crescono le aree della città con vocazione a verde pubblico. Al via a settembre, il progetto sarà ultimato nella prossima primavera
Con i nuovi interventi crescono le aree della città con vocazione a verde pubblico. Al via a settembre, il progetto sarà ultimato nella prossima primavera
Con i nuovi interventi crescono le aree della città con vocazione a verde pubblico. Al via a settembre, il progetto sarà ultimato nella prossima primavera
Con i nuovi interventi crescono le aree della città con vocazione a verde pubblico. Al via a settembre, il progetto sarà ultimato nella prossima primavera

Nuovi parchi pubblici? No, non propriamente, ma comunque è tutto nuovo verde in città. Un verde diverso, che è forestazione e creazione di nuovi habitat. Il Comune di Brescia vi ha investito una parte delle risorse (220 mila euro) ottenute vincendo il bando Cariplo (6 milioni di euro) con il progetto «Un filo naturale», che significa rigenerazione di terreni di sua proprietà con l’obiettivo di aumentare «il capitale naturale e la biodiversità». Si diceva che non sono parchi classici: non ci sono i vialetti, né i prati ben pettinati, non ci sono le panchine. Ma aree dove verranno piantumate diverse specie arboree, altamente adattabili a quei terreno, con effetti positivi sull’ecosistema di Brescia: aumento della capacità di assorbimento e stoccaggio di gas climalteranti, riduzione dell’isola di calore urbana, messa in sicurezza dai fenomeni atmosferici di elevata intensità, riduzione del pericolo da inquinamento atmosferico. Le aree individuate sono quattro: in via Malga Bala (35000 metri quadrati a Sanpolino a nord di corso Bazoli e del nuovo stadio dell’atletica leggera); i 9 mila metri quadrati di via Acerbi (tra la Poliambulanza e via Duca degli Abruzzi); l’appezzamento lungo via Duca degli Abruzzi (poco dopo il bivio per il Villaggio Ferrari), pari a 12 mila metri quadrati; la rotatoria di via del Serpente. «Non sono parchi nel senso stretto della parola ma sono comunque spazi pubblici. I bresciani potranno frequentarli, dove ci sono alberi da frutto potranno anche cogliere i frutti. L’obiettivo è, per dirla in breve: portare la natura in città. La natura vera, non quella domata dei parchi», spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Brescia, Miriam Cominelli.

L’intervento nelle quattro aree si inserisce nel solco già tracciato nella zona dello stadio Rigamonti e del parco Castelli: le vie Verginella, Novagani, il parco Cossut. Qui il criterio seguito non è stato più quello di un tempo, in cui si piantavano alberi soprattutto in base ad un criterio estetico, ma senza considerare tutti i fattori che consentono alla pianta di vivere al meglio. «Qui - precisa l’assessore - ma la stessa cosa faremo a breve in viale Piave, in questo caso con fondi solo comunali, abbiamo considerato i sottoservizi, la posizione degli edifici eccetera, per trovare le soluzioni migliori, gli alberi più adatti, con più resistenza ai cambiamenti climatici». Insomma, a Mompiano come altrove in città, «la filosofia deve essere mettere la pianta giusta al posto giusto», sintetizza Cominelli. Nelle quattro aree di via Malga Bala, via Duca degli Abruzzi, via Acerbi e via del Serpente i lavori inizieranno a settembre per concludersi indicativamente la prossima primavera. I fondi Cariplo che hanno finanziato «Un filo naturale» saranno anche investiti nella riqualificazione della Montagnola, parco botanico ai piedi del colle Cidneo, accanto al Vigneto, e una parte impiegata anche nel progetto dell’Associazione fondiaria della Maddalena, di gestione forestale pubblico-privata. Inoltre, l’Urban center, nella logica della progettazione partecipata, sonderà i consigli di quartiere al fine di individuare altre aree per progetti di forestazione e creazione di nuovi habitat.•.

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