LA PROVINCIA

Nonostante i lockdown, cresce il consumo di suolo: Brescia seconda in Italia

Prandini, Coldiretti. "Così aumenta anche la pericolosità idraulica dei territori"
Aumenta ancora il consumo di suolo, nonostante la pandemia
Aumenta ancora il consumo di suolo, nonostante la pandemia
Aumenta ancora il consumo di suolo, nonostante la pandemia
Aumenta ancora il consumo di suolo, nonostante la pandemia

La pandemia non ferma il consumo di suolo: Brescia è la seconda provincia in Italia dopo Roma, davanti a varie metropoli, con 214,5 ettari di suolo consumato dal 2019 al 2020. Lonato del Garda e Ghedi a livello regionale si posizionano ai primi posti: rispettivamente 28,13 ettari e 22,04 ettari di suolo consumato in un anno (fonte dati ISPRA).
Primati di cui non andare fieri, sottolinea tra gli altri anche Ettore Prandini presidente di Coldiretti Brescia e nazionale. "Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia deve difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile puntando a una forma di sovranità alimentare che nell’arco di 10 anni crei le condizioni perché il Paese diventi autosufficiente nella produzione di cibo, anche da donare alle fasce più deboli. In tale ottica  un intervento strategico è la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo, proposto dalla Coldiretti e non a caso inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) varato dal Governo Draghi".
Coldiretti sottolinea che a causa della cementificazione e della scomparsa dei terreni fertili a livello nazionale sono andati persi dal 2012 ad oggi "ben 4 milioni e 155mila quintali di prodotti agricoli, con la copertura artificiale del suolo agricolo che nel 2020 ha toccato la velocità di 2 metri quadri al secondo, nonostante il lockdown e la crisi dell’edilizia, secondo i dati Ispra. La perdita maggiore si è registrata sul fronte dei cereali e degli ortaggi con la scomparsa di 2 milioni e 534mila quintali di prodotto, seguita dai foraggi per l’alimentazione degli animali, dai frutteti, dai vigneti e dagli oliveti".
Nella sua analisi Coldiretti Brescia attira l'attenzione anche su un altro aspetto vitale della questione: il consumo di suolo dal 2012 ad oggi "non ha permesso  l’assorbimento di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana a livello nazionale, che ora scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica dei nostri territori e alimentando il rischio siccità. Occorre anche - conclude Prandini - accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Senato, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.

 

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