la tragedia di Nuvolento

Nelle parole del figlio la prima ricostruzione del delitto

di Mario Pari
Il ragazzo è stato sentito in modalità protetta. Oggi, in carcere a Verziano, l'interrogatorio di convalida del fermo di Raffaella Ragnoli che ha ucciso a coltellate il marito Romano Fagoni
Romano Fagoni insieme alla moglie Raffaella Ragnoli
Romano Fagoni insieme alla moglie Raffaella Ragnoli
Romano Fagoni insieme alla moglie Raffaella Ragnoli
Romano Fagoni insieme alla moglie Raffaella Ragnoli

Sono parole dalle quali dipenderanno molte cose; e sono quelle pronunciate da chi, a 15 anni ha assistito alla devastazione della propria famiglia. Ma le crepe, a quanto si è appreso, erano comparse da tempo a Nuvolento. Con una percezione che sembrava non andare al di là delle mura domestiche. E sabato sera le tensioni che da tempo si materializzavano, soprattutto, tra moglie e marito sono finite nel sangue, in una violenza che non ha lasciato scampo. Romano Fagoni, 59 anni è stato colpito sei volte alla gola, e le coltellate sono state inferte dalla moglie Raffaella Ragnoli. Presente era anche il figlio 15enne della coppia che quindi è testimone oculare di quanto accaduto.

Il figlio minacciato dal padre

Nell’appartamento al civico 20 di via Carlina, secondo quanto avrebbe riferito la madre a inquirenti e investigatori nelle ore immediatamente successive al delitto e prima d’essere portata in carcere, il ragazzo sarebbe stato in pericolo. La minaccia sarebbe stata rappresentata da un coltello da tavola che il padre stava impugnando al momento della discussione in famiglia. In tutto ciò quindi assume una rilevanza fondamentale la ricostruzione che il ragazzo ha fornito quando è stato sentito nell’interrogatorio, alla presenza di uno psicologo.

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Nella ricostruzione  sarebbero emersi i toni pesanti di Romano Fagoni

Toni  pesanti, ma non gesti o parole intesi come minaccia nei propri confronti. Una percezione quindi, pare, diversa da quella che avrebbe avuto la madre di fronte agli atteggiamenti del marito. Così, appare evidente che qualcosa è scattato nella mente della donna che ha impugnato il coltello e vibrato i fendenti. Da quanto emerso fino a questo momento non sembra quindi potersi cogliere una proporzione tra il pericolo che avrebbe corso il ragazzo e la reazione della madre che non ha lasciato scampo al coniuge. Ma evidentemente altri accertamenti saranno necessari.

Raffaella Ragnoli davanti al giudice

E il primo passo, da un punto di vista giudiziario, è rappresentato dallinterrogatorio di convalida del fermo a cui è stata sottoposta la donna nella notte tra sabato e domenica. È stato fissato per oggi, nel carcere di Verziano e sarà l’occasione per la donna, che deve rispondere di omicidio volontario, per dire al giudice quella che è la propria verità. Ma potrà anche avvalersi della facoltà di non rispondere, anche solo per consentire al proprio legale che di conoscere meglio la vicenda e come si è arrivati all’omicidio durante la lite, a cena.

La vita della coppia prima della tragedia

Una ricostruzione delicata perchè sembra imprescindibile dalle tensioni pregresse e quindi dagli elementi che investigatori e inquirenti potranno raccogliere sulla coppia e, più in generale, sulla famiglia. Con lui, dalla vita tranquilla: il giornale e il caffè al bar, poi il lavoro e la casa. Nelle scorse settimane, un intervento chirurgico e ora quindi, secondo quanto riferivano domenica a Nuvolento, abitudini ancora più rigorose. Lei, casa e chiesa, con un carattere più silenzioso rispetto al marito. Forse proprio quei silenzi, quelle risposte che non ci sono state nelle discussioni, si sono materializzate nelle sei coltellate inferte al coniuge sabato sera.

Interrogati i conoscenti della coppia e il figlio

Queste sono però soprattutto le ore in cui procura e carabinieri e difesa, stanno raccogliendo più elementi possibili in vista dell’interrogatorio di convalida. La ricostruzione della dinamica del delitto procede attraverso interrogatori di tutti coloro che avevano rapporti con la coppia. Ma a ricoprire un ruolo di primo piano nelle deposizioni è innanzitutto quella del ragazzo, ora affidato alla sorella maggiore. Sia lui che la madre hanno chiesto aiuto dopo l’accoltellamento. Il coltello usato per vibrare i fendenti è stato consegnato agli investigatori.

Si attende inoltre l’autopsia sul corpo di Romano Fagoni

Le prossime ore potranno quindi rivelarsi decisive per aggiungere altri tasselli alla ricostruzione a cui sono pervenuti procura e carabinieri. E i dettagli passano attraverso tutto: dal carattere della vittima a quello di chi ha accoltellato, fino a ciò che è rimasto impresso negli occhi e nella mente di un 15enne.•.

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