IN CORSIA

Ospedali a rischio apnea
I ricoverati salgono a 932

di Giu.S.
Al Civile sono assistiti 318 contagiati, 33 in più rispetto a lunedì scorso Terapie intensive sotto pressione, si abbassa anche l'età dei malati

La nuova crisi sanitaria è tutta nei numeri dei ricoveri bresciani che evidenziano un aumento costante negli ultimi 15 giorni tanto da costringere a trasferimenti fuori provincia che non si registravano dall'apice della prima ondata pandemica di un anno fa.

Ieri agli Spedali Civili i ricoverati erano 318 totali, 33 in più rispetto a due giorni prima. Numeri in crescita anche sul Garda dove i pazienti accolti sono 153, 18 in più rispetto al 21 febbraio. Stesso andamento alla Poliambulanza e agli ospedali del gruppo San Donato dove i ricoverati sono rispettivamente 122 (più 14) e 104 (+2). Sono sotto grande pressione le terapie intensive: agli Spedali Civili i letti occupati sono 29, 11 sul Garda e 14 in Poliambulanza. In mattinata, con i ricoveri totali arrivati a un passo dai mille (932 in totale) e pazienti di terapia intensiva che vengono trasferiti fuori provincia, ieri i medici bresciani avevano chiesto alla politica un intervento deciso.

«Indugiare sarebbe imperdonabile» il messaggio dell'Ordine provinciale dei Medici e Odontoiatri. Dall'ospedale di Chiari il direttore generale dell'Asst Franciacorta Mauro Borelli ha parlato come se il tempo si fosse fermato a marzo 2020. «Ho chiuso la Pediatria e accorpato Cardiologia e Neurologia - ha detto -. I ricoverati per colpa del virus sono raddoppiati». Con l'allarme che scatta anche per quanto riguarda l'età media dei nuovi positivi scesa sotto i 50 anni. Al Gruppo San Donato i ricoveri sono oltre 100. Non sono i numeri di marzo-aprile, non è un passaggio da 200 a 400 casi, ma l'emergenza è reale. Tanto che è stato adottato un arancione che vira al rosso.

 

Suggerimenti