ARTE

Pistoletto lancia il Terzo Paradiso e «coltiva» la città

di Lisa Cesco
Le opere dell'artista biellese saranno collocate in diversi punti della città La prima già a Santa Giulia
L'installazione di Pistoletto realizzata nel Viridarium di  Santa Giulia
L'installazione di Pistoletto realizzata nel Viridarium di Santa Giulia
L'installazione di Pistoletto realizzata nel Viridarium di  Santa Giulia
L'installazione di Pistoletto realizzata nel Viridarium di Santa Giulia

Qualsiasi cosa ci vediate nelle sei installazioni del Terzo Paradiso ideate da Michelangelo Pistoletto per altrettanti spazi pubblici della città – il segno matematico dell'infinito, secondo il progetto originario, ma anche un grande occhio, o un cerchio magico – la buona notizia è che portano bene. «E' un segno portafortuna e in tutte le città del mondo dove viene installato capita qualcosa di importante e positivo», assicura Fortunato D'Amico, curatore della Fondazione Pistoletto Cittadellarte.
Che sia un segnale propizio per il rilancio di Brescia città d'arte, a pochi giorni dall'apertura della quarta cella del Capitolium e della mostra archeologica in Santa Giulia che dovrebbe attirare i turisti dell'Expo? Ne sono convinti i fautori del «Terzo Paradiso - Coltivare la Città», progetto ideato da Cittadellarte - Fondazione Michelangelo Pistoletto che approda anche a Brescia per iniziativa dell'Ordine degli Architetti in collaborazione con Comune e Fondazione Brescia Musei.
DA VENERDÌ le sei installazioni di Pistoletto faranno bella mostra di sé in altrettanti spazi pubblici di centro e periferia: il museo di Santa Giulia, il Parco dell'Acqua, Palazzo Martinengo alle Palle di via San Martino della Battaglia e le scuole Chizzolini di Chiesanuova, San Polo 1 di via Sabbioneta e Lana di via Zadei. Il tema portante è quello del Terzo paradiso, riconfigurazione del segno matematico dell'infinito con tre cerchi, giocata sugli opposti natura-artificio, di cui il cerchio centrale e più grande rappresenta il momento di congiunzione. Come scrive lo stesso Pistoletto, biellese, classe 1933, con le sue sperimentazioni punto di riferimento per l'arte contemporanea, «il Terzo paradiso mira alla ri-conciliazione tra polarità diverse come natura e artificio e si può realizzare solo attraverso l'assunzione della responsabilità sociale collettiva».
Ogni installazione, però, è realizzata con stili e materiali molto diversi fra loro: da palline da tennis in feltro o lattine in alluminio riciclato per le opere presenti nelle scuole, a metallo trattato a Palazzo Martinengo e gomma naturale miscelata con resine per il Parco dell'Acqua.
A SANTA GIULIA, poi, si è andati oltre, «osando» un connubio fra reperti del museo dall'epoca romana a quella rinascimentale e acciaio inox, che disegnano i tre cerchi su due piani, orizzontale e verticale, nello spazio suggestivo del Viridarium.
«Di installazioni del Terzo paradiso ne sono state realizzate centinaia, ma questa è diversa da tutte le altre», fa notare Paolo Naldini, direttore della Fondazione Pistoletto Cittadellarte. «E' la perfetta sintesi di ciò che la nostra città vuole essere: radici e contempo- raneità», dice il vicesindaco Laura Castelletti. «Un manifesto che parla di dimensione urbana, ambiente, sostenibilità, rigenerazione» secondo Umberto Baratto, presidente dell'Ordine degli Architetti. Una possibilità di rinascita e cambiamento, nelle intenzioni dell'artista, che deve fare da sprone ai cittadini perché si mettano in gioco e partecipino.
Non è un caso se Massimo Minini, mente acuta dell'indagine sul contemporaneo nonché presidente di Fondazione Brescia Musei, abbini Pistoletto al genio di Lucio Fontana. «Li lega una situazione opposta – dice -, Fontana sfonda la tela e fa vedere l'aldilà, Pistoletto con la sua riflessione svela l'aldiqua».
Le installazioni saranno visibili ad ingresso libero fino al prossimo 31 ottobre, ad eccezione di quelle di Santa Giulia e Parco dell'Acqua, pensate per avere natura permanente. «L'opera è messa a disposizione gratuitamente – ha chiarito ieri Naldini davanti all'installazione del Viridarium -. Potrà quindi rimanere in Santa Giulia».
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