Poliambulanza, 21 sospesi I sindacati: «Attenzione»

Sono pochissimi i dipendenti di Poliambulanza – ad oggi 21 su 2.045 – sospesi con il congelamento dello stipendio a seguito della lettera inviata da ATS per non avere assolto all’obbligo vaccinale . «Numeri estremamente bassi, segnale che la quasi totalità degli operatori sanitari del nostro ospedale ha risposto positivamente alla campagna di profilassi, garantendo la massima sicurezza a chi si rivolge al nostro ospedale - spiegano dalla direzione -. Alla luce di questi dati riteniamo che Poliambulanza si confermi presidio sicuro che mette al primo posto la cura e la tutela dei pazienti e dei loro familiari». Intanto in serata in una nota i sindacati della Funzione Pubblica Vincenzo Moriello (Fp Cgil), Angela Cremaschini (Cisl Fp) e Andrea Ricco (Uil Fpl) hanno diffuso una nota nella quale chiedono «attenzione» rispetto alla posizione dei sanitari sospesi. «Viene segnalato da diversi operatori - si legge - che il provvedimento di sospensione è stato adottato nei confronti anche di chi al momento non sta esercitando la professione, in quanto assente per maternità e/o congedo straordinario; riteniamo che in questi casi non vi sia una funzione attiva e vi siano, dunque, delle condizioni di legittimità dell’atto stesso rispetto la prevalenza delle norme. Chiediamo alle Aziende che per quanti si trovino in una condizione di non idoneità all’essere sottoposti alla vaccinazione, via sia attenzione e che si proceda ad allocarli ad attività che non implichino il rischio di diffusione del contagio e che siano, quindi, adibiti a mansioni anche inferiori, con il trattamento corrispondente alle mansioni esercitate». In merito, invece, all’atto di sospensione dall’ordine professionale i sindacati chiedono agli ordini «procedure snelle» nella riammissione. Infine per chi rimane in turno chiedono i «necessari correttivi atti ad impedire turni da 12 ore, salti di riposo e/o revoca delle ferie. La situazione impone l’inserimento di personale a copertura o la riduzione di attività, comprendendo la criticità del momento vissuto evidenziamo che questo non può ricadere sul personale attualmente in servizio».

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