il caso

Pontoglio, non sa recitare il giuramento: sindaco nega la cittadinanza

A renderlo noto è lo stesso primo cittadino, Alessandro Pozzi, sulla propria pagina di Facebook con un lungo post. La straniera, ha spiegato, risiede da 15 anni sul territorio italiano.
La bandiera italiana nelle mani di cittadini stranieri  durante il giuramento per ottenere la cittadinanza italiana
La bandiera italiana nelle mani di cittadini stranieri durante il giuramento per ottenere la cittadinanza italiana
La bandiera italiana nelle mani di cittadini stranieri  durante il giuramento per ottenere la cittadinanza italiana
La bandiera italiana nelle mani di cittadini stranieri durante il giuramento per ottenere la cittadinanza italiana

Il sindaco di Pontoglio,  Alessandro Pozzi, ha negato la cittadinanza italiana ad una cittadina straniero, di origini indiane, residente sul suo territorio. Rea, secondo il primo cittadino, di non essere stata in grado di leggere il giuramento. «Com’è possibile che una persona residente da oltre 15 anni sul territorio italiano non abbia ancora imparato minimamente la nostra lingua?», ha chiesto il sindaco sul suo profilo Facebook in un post titolato "La cittadinanza non si regala".

 

Il commento del sindaco che ha negato la cittadinanza italiana alla straniera

«Credo fermamente che se una qualsiasi persona, cittadina straniera voglia entrare a far parte di una comunità diversa da quella originaria, deve prodigarsi ad integrarsi e soprattutto, oltre al rispetto del popolo che la ospita, imparare la lingua. Non è stata - prosegue - una presa di posizione a prescindere, anzi, con molto dispiacere ho dovuto constatare con quanta facilità si possa diventare cittadini Italiani, e quindi ho pensato di "rimandare indietro" questa persona a quando avrà un minimo di conoscenza della lingua Italiana, essenziale per la vita di tutti i giorni».

Il post continua: «Fondamentale per una convivenza serena e corretta sul nostro territorio. Certo è che se sei in Italia dal 2007 e non sai ne leggere questa semplice formula e non sai rispondere alle semplici domande tipo: “cosa fai nella vita?” e “in che via abiti a Pontoglio?, quanti figli hai?” forse c'è qualcosa che non va, e negarle la cittadinanza mi è sembrato un atto doveroso nei confronti dei cittadini italiani e dell’istituzione che rappresento come Sindaco».

Nel 2015, con il sindaco Seghezzi, roventi polemiche per dei cartelli definiti islamofobici 

Pontoglio era già salito alla ribalta della cronaca nel 2015, quando il sindaco dell’epoca Alessandro Seghezzi, oggi vice di Alessandro Pozzi, aveva fatto tappezzare le strade con cartelli con un avviso inequivocabile: «Paese a cultura occidentale e di profonda tradizione cristiana. Chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene».

L’iniziativa era stata bollata come islamofobica ed aveva alimentato roventi polemiche al punto di finire sui tabloid inglesi. La Cgil di Brescia, la Fondazione Piccini e l’Asgi avevano aperto una vertenza legale citando in giudizio l’Amministrazione civica: alla vigilia della prima udienza, il Comune aveva rimosso la segnaletica finita nell’occhio del ciclone.

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