Prezzo del latte, Rolfi: «Basta parole, ora i fatti»

L’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi
L’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi
L’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi
L’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi

Domani il tavolo tecnico regionale sul prezzo del latte tornerà a riunirsi. L’obiettivo è determinare un costo di produzione che sia adeguato. L’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi si dice fiducioso di poter arrivare a un accordo. «Dopo il rinvio della sugar e della plastic tax, che andrebbero cancellate, ci sono le condizioni per chiudere l’accordo sull’aumento del prezzo del latte di 3 centesimi come ampiamente discusso a livello di tavolo nazionale», spiega. «Continuare a prorogare la discussione non ha senso a fronte anche dei riscontri ottenuti a livello industriale sul rinvio delle ingiuste tasse che avrebbero colpito l’industria alimentare, ragione per cui è necessario chiudere ora data la situazione di difficoltà di molte aziende agricole», aggiunge l’assessore. «Regione Lombardia - ricorda Rolfi - partecipa al tavolo e sostiene l’obiettivo indicato in virtù del ruolo leader nella produzione di latte, ma non ci limitiamo a questo. Prosegue infatti il tavolo tecnico regionale riconvocato per domani per definire rapidamente i parametri di costo necessari per addivenire ad un costo di produzione del latte lombardo. Questo lavoro costruito anche con il supporto delle università e insieme a tutti i soggetti della filiera deve servire ad avere un costo di riferimento al di sotto del quale non si può retribuire il latte. Un lavoro necessario alla luce delle futura normativa nazionale sulle pratiche sleali che la Lombardia vuol consegnare a livello nazionale forte della sua leadership nel settore e per tutelare la redditività delle aziende zootecniche lombarde». Giovedì scorso era arrivata una forte sollecitazione a sbloccare la trattativa da Coldiretti. «La situazione è insostenibile – aveva detto Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia – con i prezzi delle materie prime in continuo aumento insieme ai costi dell’energia, il settore soffre enormemente; le aziende oggi stanno producendo in perdita con un inevitabile impoverimento dell’intero territorio». Dello stesso avviso Germano Pè, dirigente Coldiretti Brescia e presidente della cooperativa Latte Brescia: «L'aumento dei costi di produzione è in essere da tempo, i costi superano ampiamente il prezzo riconosciuto agli allevatori». Mentre il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini aveva chiesto «un patto di filiera tra allevatori, industrie e distribuzione per salvare il latte e le stalle italiane. In gioco c’è il futuro di un settore che produce ogni anno oltre 12 milioni di tonnellate di litri di latte di mucca grazie a circa 30mila allevamenti in tutta la Penisola che garantiscono il primato tricolore in Europa nella produzione di formaggi Dop». •.

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