Primi accenni di ripresa Il mercato immobiliare torna a vedere la crescita

Il mercato immobiliare vive una fase di ripresa dopo che per anni il quadro bresciano aveva mostrato soltanto segnali allarmanti
Il mercato immobiliare vive una fase di ripresa dopo che per anni il quadro bresciano aveva mostrato soltanto segnali allarmanti
Il mercato immobiliare vive una fase di ripresa dopo che per anni il quadro bresciano aveva mostrato soltanto segnali allarmanti
Il mercato immobiliare vive una fase di ripresa dopo che per anni il quadro bresciano aveva mostrato soltanto segnali allarmanti

Sorpresa! La filiera è in crisi, le compravendite calano, ma il valore degli immobili, soprattutto quelli nuovi, recuperati e di pregio, è in ripresa dopo il crollo del 2015. A perdere sono in generale i fabbricati produttivi e, parecchio, le aree, sia residenziali che produttive, con qualche eccezione, per esempio sul Garda. A provarlo sono i dati riferiti al periodo 2010-20 del consueto supplemento decennale al Listino della Borsa Immobiliare, azienda speciale di Pro Brixia, presentati ieri online da Demetrio Rossi, coordinatore del Listino, dopo i saluti del presidente della Camera di Commercio, Roberto Saccone, e del presidente del Comitato della Borsa Gianbattista Quecchia che ha sottolineato un quadro meno nero delle previsioni. Meno nero, pare, persino sulle transazioni che se in Italia passano dalle 600mila del 2019 alle 500mila del 2020, a Brescia paiono meno drammatiche, più nelle sensazioni degli operatori che nei dati non ancora ufficiali. Anche se è da tenere presente che stiamo parlando di valore e non di prezzo concreto da sborsare o da ricevere, la presentazione ha messo in evidenza numeri che, anche quando sono tuttora negativi, mostrano la strana ripresa, anche nel 2020, delle abitazioni in città e provincia, forse dovuta dopo la cascata verticale a metà del decennio ma comunque in attrito con la legge di mercato che lega la mancanza di domanda alla discesa di appeal dell’offerta. Anzi è stata questa l’occasione per il lancio di una novità al servizio dei cittadini e dei tecnici: un algoritmo per calcolare il recupero di valore grazie a interventi migliorativi, illustrato da Ippolita Chiarolini che ha guidato l’apposito gruppo di lavoro. Valgono, in sintesi, un più 35 per cento i miglioramenti antisismici, 30 gli energetici, 20 gli impiantistici, 15 gli estetici. Tramite tabellina ad hoc, i bresciani potranno capire quanto vale in più la loro casa vecchia ma riqualificata. Nel capoluogo la zona che si riprende meglio dal terribile 2015 è la Est, arrivando a un più 2,76 su base decennale. Positivo, seppur di poco, è il Nord, stabile il Centro variegato, dove piace ancora il lusso; sono ancora negative l’Ovest e il Sud ma il rialzo è partito. Il nuovo di qualità non ha mai sofferto e non soffre; l’usato, che ha già perso molto, richiede trattative approfondite, anche perché, fanno sapere gli addetti, il venditore ormai più di così non può scendere e, se non è incalzato dalla necessità, non vende. Anche in provincia dopo il peggio segnato nel 2017, il grafico del residenziale risale fino a un più 2,9; sale persino il produttivo che, fortemente negativo dal 2011, cerca di andare su proprio nel 2020. Vedono sfumare di un quarto il loro fascino le aree residenziali, di quasi un quinto le produttive. In Valcamonica il valore degli immobili residenziali mostra incremento continuo, con un saldo di decennio positivo; ha segno più anche il produttivo mentre le aree mostrano la debacle pure qui. Nella zona Franciacorta-Sebino è lievemente positivo il bilancio per il residenziale, il segno meno si attesta sul produttivo e sulle aree che perdono il 35 per cento se residenziali, il 26 se per il produttivo. Sul Garda gli edifici da abitare hanno valore altalenante nei dieci anni ma chiudono con +1,74 e pure il produttivo chiude con +1,34, dopo avere toccato il -10,55 nel 2017. Male anche sul Benaco la stima delle aree.•.

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