«Pronti a ripulire la ruota del mulino di Bottonaga»

La ruota del mulino di Bottonaga oggi completamente ricoperta dalla vegetazione
La ruota del mulino di Bottonaga oggi completamente ricoperta dalla vegetazione
La ruota del mulino di Bottonaga oggi completamente ricoperta dalla vegetazione
La ruota del mulino di Bottonaga oggi completamente ricoperta dalla vegetazione

L’appello lanciato pochi giorni fa dalle pagine di Bresciaoggi da un gruppo di cittadini del quartiere Don Bosco per recuperare la ruota del vecchio mulino oggi completamente coperta dalla vegetazione è già stato raccolto. A dare la disponibilità a procedere a un intervento di ripulitura sono l’associazione culturale Amici di Bottonaga l’Associazione Brescia Underground che si è già fatta conoscere per le iniziative di valorizzazione dei percorsi della città sotterranea. «Abbiamo preso visione della lettera di alcuni abitanti del quartiere Don Bosco che segnalano l’attuale stato di degrado dello storico mulino di Bottonaga, peraltro adottato come proprio simbolo dall’Associazione Culturale Amici di Bottonaga. Desideriamo rendere noto - scrivono i presidente della due associazioni Arturo Dallari e Andrea Busi - che, qualora gli enti che sovraintendono al Fiume Grande e l’attuale proprietà ce lo concedessero, la nostra associazione, in accordo con gli amici dell’Associazione Brescia Underground, sarebbe disponibile ad effettuare un intervento di ripulitura della parte esterna dalle erbacce e dalla pianta di fico, così da rendere di nuovo visibile il manufatto. A opera completata potremmo poi collocare in loco un pannello informativo per valorizzare questo sito, testimonianza della storia dei mulini della città». I cittadini che si erano rivolti a Bresciaoggi avevano segnalato che quello di Bottonaga è l’ultimo mulino utilizzato in città per la macina delle granaglie «condotto per molti decenni dalla stessa famiglia, che forse ne è anche la proprietaria». Nel dare la sua disponibilità a raccogliere l’appello Dallari ricorda anche che «anni fa, in occasione di un’agape fraterna, il sindaco Del Bono ci raccontò come in gioventù aiutasse il padre, fornaio, a caricare i sacchi della farina che lì veniva prodotta dalla famiglia Braga». Insomma si tratta di un manufatto che fa parte della storia del quartiere e della città e per questo merita di essere valorizzato. Ora le due associazioni restano in attesa che chi di competenza fornisca le necessarie autorizzazioni per ripulire il sito. •.

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