Riaprono i musei
Con la "nuova"
Vittoria Alata

di Paola Buizza
La Vittoria Alata restaurata
La Vittoria Alata restaurata
La Vittoria Alata restaurata
La Vittoria Alata restaurata

Paola Buizza

Il tempo dell’incontro è arrivato. Con il passaggio della Lombardia in zona gialla, e la riapertura dei musei, la Vittoria Alata potrà finalmente mostrarsi alla sua città. Non attraverso uno schermo, ma vis-à-vis. È questa la prima grande opportunità che accompagnerà il riavvio dell’attività culturale, per quanto concesso dal nuovo Dpcm: ingressi contingentati e chiusura nel fine settimana. Loggia e Fondazione Brescia Musei si preparano a rendere fruibile il patrimonio cittadino nel rispetto delle norme di sicurezza che, vale ribadirlo, non sono mai venute meno. E se la vicina Milano ha deciso di rinviare l’apertura coordinata del sistema museale all’inizio di marzo, la Leonessa si dice pronta per questa settimana, forse già da giovedì 4 febbraio. Domani ci sarà una riunione per mettere a punto il piano organizzativo e martedì arriverà la comunicazione ufficiale.

SONO ORE frenetiche perché, come spiegano l’assessore alla Cultura Laura Castelletti e il direttore di FBM Stefano Karadjov, la riattivazione dei servizi era inizialmente prevista per la settimana prossima. Ma poi è arrivato l’ inserimento «accelerato» della Lombardia in zona gialla. «In questi mesi tante persone mi hanno espresso la mancanza delle visite ai musei, degli spettacoli a teatro o al cinema» racconta Castelletti. «Non tanto per riempire le giornate, quanto il poter vivere la cultura e trovare un momento di crescita come comunità». Ben venga l’apertura, anche se limitarla ai soli giorni infrasettimanali per la vice sindaco è una costrizione che si poteva evitare. «Le persone lavorano, e possono fruire dei musei prevalentemente il sabato e la domenica. Insisto: tra prenotazione, percorsi in sicurezza e sanificazione ci sono tutte le precauzioni richieste. È più facile contrarre il virus in famiglia che nei musei, e questo ce lo dicono anche i dati. Spero che il legislatore ci ripensi. Come mi auguro che, se la situazione dovesse tornare ad essere complessa, si ragioni nel dare continuità all’attività dei musei perché non possiamo offrire cultura a spot. È vero che ci sono delle necessità, ma la salvaguardia della salute è tenuta in altissima considerazione». Utile, se non fondamentale, sarebbe avere «una strategia di governo chiara per il mondo della cultura, dai musei ai teatri. La ripresa delle attività non può essere solo un semaforo rosso o giallo». Discorso dibattuto anche con gli assessori alla Cultura delle altre province.

PERCHÉ APRIRE e chiudere in uno schiocco di dita i musei, significa mettere a soqquadro un mondo articolato con varie figure lavorative. «La strategia potrebbe essere anche a livello lombardo» conclude Castelletti. Se verrà confermata la riapertura dei musei bresciani il 4 febbraio, già dal 3 sarà possibile prenotarsi per visitare la Vittoria Alata ma anche le mostre ancora allestite, con orario 10-18. «L’obiettivo è quello di tornare gradualmente alla normalità» aggiunge il direttore della Fondazione Brescia Musei. «I musei sono luoghi sicuri e lo abbiamo detto fin da subito, finalmente possiamo ripartire. Ci siamo caratterizzati grazie al nostro servizio di welfare culturale e sociale. Durante le vacanze di Natale siamo riusciti a fare i winter camp con i bambini, attività consentita, e adesso - conclude Karadjov - finalmente anche i cittadini potranno tornare nei nostri musei». •

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti