L'intervista

"Situazione allucinante, sono provato": Tiziano Ronchi parla al Bresciaoggi

di Mario Pari
"Vi ringrazio per l'interessamento, spero che tutto finisca al più presto: sono innocente, lo ribadisco", è una voce provata dalla stanchezza quella del docente bresciano bloccato da settimane in Nepal, nella conversazione via Whatsapp tra Katmandu e la redazione
Tiziano Ronchi, docente bresciano bloccato in Nepal
Tiziano Ronchi, docente bresciano bloccato in Nepal
Il bresciano bloccato in Nepal parla con Bresciaoggi da Katmandu: "Sono provato"

Una voce provata. Da quello che, seppur un po’ meno da due giorni a questa parte, rimane un incubo. Tiziano Ronchi è stato fermato in Nepal il 5 marzo scorsoÈ tornato in libertà su cauzione mercoledì scorso, ma non può rientrare a casa. 

Ieri Ronchi ha parlato al telefono con Bresciaoggi ribadendo la sua innocenza. 

La ricostruzione dell'accaduto

All’origine della sua disavventura, l’accusa d’aver tentato d’impossessarsi di reliquie in legno. Nulla gli è stato trovato addosso, eppure è stato condotto in un posto di polizia dove è rimasto due giorni. Poi, dopo la trasmissione della documentazione sanitaria dall’Italia, il trasferimento in ospedale, fino al ritorno in libertà. Con un grande lavoro per arrivare a questo primo passo da parte della Farnesina, del consolato generale e dell’avvocato che proprio il consolato ha individuato.

Le sue parole al Bresciaoggi

Certo la situazione rimane ancora decisamente carica d’incognite e Tiziano Ronchi ne è consapevole: «Per quanto riguarda il proseguimento di tutto questo non ho nuove informazioni, bisogna appunto aspettare che arrivi la data del processo e quindi poi il proseguimento di tutta la procedura». Un approccio quindi di totale rispetto dei tempi e delle procedure della giustizia nepalese. Comprensibile, altrettanto, il fatto che Tiziano Ronchi in questo periodo si stia confrontando con un sistema giudiziario diverso da quello della sua nazione d’origine e che quindi questa situazione a livello personale presenti delle incognite. Le giornate, in ogni caso, non sono leggere. Si tratta di lavorare allo studio della linea difensiva, all’elaborazione del modo più efficace, sostenuto dalla credibilità, per dimostrare che non c’è stato alcun tentativo di furto. Ma si tratta anche di mantenere la lucidità necessaria ad affrontare le prove future. «Sono scombussolato - conferma - da tutta questa situazione in cui mi sono trovato incastrato. Io ribadisco la mia innocenza, non ho fatto assolutamente nulla di male, mi spiace che si sia creata tutta questa dinamica. Tutta questa accusa assurda».

La comunicazione affidata a un messaggio vocale

Ed è difficile pensare a un aggettivo diverso da «assurda» per chi deve descrivere una situazione in cui si trova a fronteggiare, appunto, un’accusa in una vita segnata dall’onestà e dall’amore per il Nepal, il Paese in cui si è materializzato l’incubo. Tiziano Ronchi e la sua famiglia hanno vissuto questi duri giorni all’insegna della sobrietà comunicativa. Anche la comunicazione di ieri sera è stata affidata ad un breve messaggio vocale, una comunicazione di un minuto e 12 secondi. Che inizia: «Sono molto provato dalla giornata, che è stata molto impegnativa» e prosegue rassicurando sulle condizioni di salute, riferendo: «Sto abbastanza bene». Ma dalla voce trapela stanchezza per una prova che chi è abituato a confrontarsi con l’arte e con l’alpinismo vive come sfiancante. Tutto ciò non impedisce di trovare la forza di pronunciare un «grazie mille per l’interessamento» e di lanciarsi nell’auspicio «che tutto possa finire presto per risolvere questa situazione allucinante». Ma alla fine del vocale, un nuovo «grazie» e una «buona serata».

La speranza

Un’altra serata, per la famiglia e per tutti coloro che hanno a cuore Tiziano Ronchi, da vivere nell’attesa di vederlo tornare al più presto a insegnare, a scolpire a quell’esistenza lontana anni luce da accuse come quelle che sta affrontando. Vicina, eventualmente, alla curiosità che in questo caso forse ha condotto a un gesto che si è già provato più volte a chiarire, con la certezza che verrà nuovamente spiegato nelle sedi opportune, nel rispetto di una nazione amata.

Suggerimenti