Riforma sanitaria, il percorso sarà ad ostacoli

La Regione ha varato la riforma sanitaria con ritorno alla territorialità
La Regione ha varato la riforma sanitaria con ritorno alla territorialità
La Regione ha varato la riforma sanitaria con ritorno alla territorialità
La Regione ha varato la riforma sanitaria con ritorno alla territorialità

Con l’approvazione l’altro giorno della delibera 5068 la Lombardia ha fatto un passo ulteriore verso il riordino della legge sanitaria del 2015: «Ora che abbiamo il testo della proposta di legge della Giunta - ha commentato la vicepresidente della Commissione regionale Sanità, la bresciana Simona Tironi - possiamo proseguire nel lavoro di miglioramento della nostra sanità che in Commissione abbiamo avviato da qualche mese attraverso l’ascolto di tutti gli attori principali. I prossimi mesi saranno determinanti per tradurre insieme alla comunità regionale le proposte in emendamenti e approvare la legge. È un percorso che avevo iniziato a Brescia in tempi non sospetti ascoltando sindaci, medici, infermieri, personale sanitario e tanti cittadini e che ora voglio continuare. Una partita fondamentale è quella della valorizzazione della dimensione territoriale, con un nuovo ruolo delle cure primarie nelle Asst e della medicina generale. Su questo è fondamentale ribadire il valore della maggior parte dei medici di famiglia Bresciani, che andranno valorizzati e incentivati e resi sempre più parte del sistema. C’è poi tutto il capitolo degli ospedali di comunità e delle casa di comunità». Di più. «Realtà che andranno messe in campo coinvolgendo anche professionisti come pedagogisti, fisioterapisti, esperti in riabilitazione - ha aggiunto Simona Tironi -. Su questo, nel nostro territorio abbiamo già esempi a cui guardare, come quello del Progetto Star attivato a Gussago dalla Fondazione Richiedei e e dai medici di famiglia per accogliere pazienti in una ventina di letti. La declinazione della riforma - prosegue Tironi - vedrà anche un ruolo centrale per gli Spedali Civili, che dovranno vedere valorizzata la loro vocazione plurispecialistica e aperta al territorio. Così come andrà valorizzato il lavoro della nostra Ats, che è una presenza importante sul territorio con un ruolo fondamentale di programmazione. Un territorio sul quale stiamo investendo, come dimostra il finanziamento regionale del centro per la neuropsichiatria infantile per 13 milioni di euro. Dobbiamo tenere al centro dell’attenzione il paziente e la sua famiglia. Con un forte investimento sulla telemedicina e la domiciliarità e più in generale alla dimensione del territorio. In questo sarà centrale la figura dei sindaci, che con la nuova legge avranno un ruolo importantissimo così come lo avranno le farmacie, che sono veri e propri presidi di salute nei territori». Di avviso diverso il Partito Democratico: «I problemi della sanità lombarda rimarranno identici. Partiamo dalle risorse che sono nazionali, un esempio è il ruolo dei privati senza una vera programmazione da parte della Regione».•. G.Spa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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