loggia 2023

Candidato sindaco per Brescia: Rolfi rimane in prima fila, per il vice ipotesi Fornasari

di Giuseppe Spatola
L'ex formattatrice azzurra proposta come valida alternativa a Natali Ma Fdi rimane in attesa di Mattinzoli. E Forza Italia resta alla finestra
Fabio Rolfi è stato indicato come candidato sindaco da Matteo Salvini
Fabio Rolfi è stato indicato come candidato sindaco da Matteo Salvini
Fabio Rolfi è stato indicato come candidato sindaco da Matteo Salvini
Fabio Rolfi è stato indicato come candidato sindaco da Matteo Salvini

Il centrodestra guarda alla Loggia con «nostalgia» per la vittoria al primo turno di Adriano Paroli, figlia di un vento propizio che ieri come oggi aveva portato la coalizione a vincere alle Politiche. Ma a distanza di quindici anni lo schema di gioco è profondamente cambiato così come le proporzioni dei partiti alleati che suggerirebbero di ridisegnare anche l’approccio alle elezioni. Fratelli d’Italia ha superato sia Forza Italia che Lega ma, a quanto pare, non ha uomini forti da schierare per far traballare la candidatura di Fabio Rolfi, già vice sindaco leghista ed oggi apprezzato assessore all’agricoltura di Regione Lombardia. Come dire che nel centrodestra sembrano esserci più poltrone occupabili che papabili candidati. Del resto dopo l’affermazione di Fratelli d’Italia alle politiche, infatti, nel partito di Giorgia Meloni è cresciuta l’ambizione e sono in molti che ora rivendicano il diritto ad esprimere il candidato.

Nelle scorse ore si era riproposto il nome di Enrico Mattinzoli, presidente di Artfidi, ex presidente di Associazione Artigiani e già assessore in Broletto. Una storia politica tra Alleanza nazionale e pure nella Lega, a cui guardava ai tempi di Roberto Maroni e dei suoi Barbari Sognanti. Poi il ritiro dalla scena più politica per dedicarsi al lavoro e l’impegno di categoria. A contattarlo, sondandone la disponibilità, sarebbe stata il ministro al Turismo Daniela Santanchè.

Mariachiara Fornasari tra Massimo Tacconi (Lega) e Mattia Margaroli (Fdi)
Mariachiara Fornasari tra Massimo Tacconi (Lega) e Mattia Margaroli (Fdi)

Dopo il primo no è poi arrivato il «forse», figlio appunto dell’ambizione di agitare i piani e movimentare la corsa in Loggia troppo appiattita sul nome di Rolfi. A guardare è invece rimasta Forza Italia, consapevole che questo giro potrà essere un buon gregario e nulla di più. Al momento, va detto, l’opzione Rolfi appare ancora la principale. Nè Fdi nè Forza Italia che vorrebbe un civico hanno alternative di peso capaci di essere rappresentative quanto lo è l’assessore regionale in carica. Ed è pure difficile immaginare che la Lega possa fare un passo indietro dopo essersi tanto esposta. Sul piatto delle trattative, quindi, prende sempre più corpo l’ipotesi di un vice sindaco meloniano legato alla Santanchè.

Gianpaolo Natali, già capogruppo in Loggia e consigliere provinciale, corrisponderebbe all’identikit ideale del vice di Fabio Rolfi, che in un certo senso è stato pure suo mentore politico visto che l’elezione in Loggia Natali l’ha ottenuta in quota Lega. Ma nelle ultime ore starebbe prendendo corpo anche l’ipotesi di Mariachiara Fornasari, ex formattatrice di Forza Italia avvicinatasi per un periodo alla Lega ed oggi data come sodale di Fdi. Ex consigliere comunale, Fornasari è presidente del consiglio di amministrazione di Villa Paradiso.

Un ruolo che a suo tempo era stato sostenuto anche dai leghisti che non farebbero quindi una piega davanti a una candidatura come vicesindaco in caso di vittoria del centrodestra. Ma il nodo vero della corsa alla Loggia per Fabio Rolfi è tutto nei numeri. Per poter vincere l’assessore è convinto che lo si debba fare al primo turno e per questo nel partito si sta già lavorando per ampliare il consenso arrivando anche in ambienti che storicamente non appartengono ai leghisti.

Una buona fetta di possibilità di vittoria, poi, si avrà sapendo chi verrà scelto come competitor. Una partita a scacchi che, nel centrodestra, per ora è giocata solo dal carroccio. Fratelli d’Italia non ha ancora ragionato su come affrontare il tavolo della coalizione, così come Forza Italia dovrà chiarire le posizioni dei reduci della vecchia guarda, rimasti nominalmente nel partito dopo l’addio di Mariastella Gelmini. E poi c’è la posizione del Terzo Polo che in città, a parte il gruppo di Azione che è figlio diretto di Laura Castelletti e della sua civica, potrebbe pensare a una corsa solitaria per pesare le forze e poi decidere con chi stare. Un tetris complicato che fatica oggi a ricomporsi. •.

Suggerimenti