FESTA SENZA FIERA

San Faustino e Giovita, storia e mito del carattere della città: la celebrazione senza fiera

di Magda Biglia
Madonna con il Bambino tra i santi Faustino e Giovita
Madonna con il Bambino tra i santi Faustino e Giovita
Madonna con il Bambino tra i santi Faustino e Giovita
Madonna con il Bambino tra i santi Faustino e Giovita

LA CERIMONIA 
Protezione dai Patroni: «Brescia può resistere». La tradizione rivive al monumento del Roverotto con le autorità civili e religiose: «Si può fare»
E il comitato Basta Veleni rivolge una richiesta ai patroni: «Liberateci anche dall'inquinamento»
«Manda, Signore, i nostri Santi patroni a vegliare sulle famiglie, sui responsabili del bene pubblico, sulle istituzioni educative, sugli ambienti di lavoro e sui luoghi di cura. Sostieni i giovani, i poveri e gli emarginati che cercano uno spazio di vita e di speranza. Concedi vigore nella prova e guarigione ai nostri malati. Aiuta l'umanità intera a superare la pandemia che ci ha aggredito». La preghiera del parroco di San Faustino, Maurizio Funazzi, e del vescovo monsignor Pierantonio Tremolada, si è unita ieri mattina alla cerimonia civile del presidente del Consiglio comunale Roberto Cammarata e della rappresentante della Provincia Diletta Scaglia per chiedere ancora protezione a San Faustino e Giovita contro i pericoli che la città oggi corre.
Questo è sempre stato il momento della partecipazione delle scuole; stavolta invece tutto si è svolto con semplicità, alla presenza solo delle autorità. Ma l'invocazione non poteva che essere accorata: dopo l'inno di Mameli, suonato dagli ottoni di Italian Trumpet Academy, è stata depositata una corona di alloro al monumento del Roverotto, sulla salita del Castello da piazza Arnaldo, luogo dove, secondo la tradizione, nel 1438 apparvero i due martiri per soccorrere vittoriosamente Brescia contro le truppe milanesi del Piccinino che la tenevano sotto assedio. «I cittadini seppero resistere, come noi oggi siamo chiamati a resistere.
Sempre i bresciani l'hanno saputo fare nei momenti più difficili. Che questa nuova resistenza diventi una lezione di vita, una prova che ci renda migliori» si è augurato il vescovo. Sullo stesso tasto ha battuto Cammarata tramite le parole di una conferenza di Fausto Lechi del 1938 «A Brescia si sa vivere, lottare e morire per la libertà, per l'autodeterminazione»: «È accaduto - ha sottolineato ancora Cammarata- nel '400 grazie alla "celeste scorta", come ci racconta l'episodio in cui si intrecciano la storia e il mito fondativo della nostra identità. Si è ripetuto nei secoli, anche quest'anno sapremo reagire». Un altro sos è arrivato per i protettori, dopo la cerimonia ufficiale inserita nelle celebrazioni della Confraternita, quello di «Basta veleni», guidato da Marino Ruzzenenti. Ai due patroni, con un flash mob, la richiesta di salvarci dal virus ma anche dallo smog e dall'inquinamento, «ispirando azioni vere di contrasto anche alla politica». 

Immagine: Madonna con il Bambino tra i santi Faustino e Giovita, un’opera di Vincenzo Foppa nella chiesa di San Faustino

Suggerimenti