Scuola, da domani le vaccinazioni Con qualche disagio

Le scuole bresciane sono chiuse: la situazione del contagio per ora non permette le riaperture
Le scuole bresciane sono chiuse: la situazione del contagio per ora non permette le riaperture
Le scuole bresciane sono chiuse: la situazione del contagio per ora non permette le riaperture
Le scuole bresciane sono chiuse: la situazione del contagio per ora non permette le riaperture

Saranno le strutture private accreditate a vaccinare il personale insegnante e amministrativo e i collaboratori scolastici. Si comincia domani con i primi in città, ma gli appuntamenti a venire sono già stati in gran parte assegnati. Qualcuno, però, non ha ancora ricevuto l’sms con le indicazioni di data e luogo; è però possibile trovare con qualche difficoltà le informazioni anche sul fascicolo sanitario elettronico per chi ha lo spid, ma intanto su questo è già scoppiata la polemica. A denunciare i disguidi il 5Stelle Gregorio Mammì, a cui la Regione in un comunicato ha risposto che, al di là del fascicolo elettronico, a tutti coloro che hanno scritto il numero di cellulare sul modulo l’sms arriverà. Nel frattempo l’adesione per il momento in Lombardia non appare molto alta, con circa 130mila iscritti su 200mila, uno scarno 65 per cento: oltre ai problemi del sistema, probabile che ci siano alcune «sacche» di resistenza. All’Ufficio scolastico provinciale intanto anche il dirigente Giuseppe Bonelli attende lumi sulla registrazione per poter a sua volta avere l’iniezione. A Brescia sono ben oltre quota 20mila le persone coinvolte solo delle scuole statali che compaiono sul Sidi nazionale. Sono 15mila gli insegnanti, 2300 quelli di sostegno, 4mila gli Ata. Mancano poi almeno 2mila delle 300 paritarie, nella stragrande maggioranza dell’infanzia, e altrettanti pure delle professionali, più le cooperative che hanno appalti comunali. Questi addetti sono stati segnalati dagli istituti e dai Comuni ma ancora non è iniziata la loro iscrizione sulle apposite piattaforme. «Avverrà questa settimana. Vigileremo», afferma Davide Guarneri, delegato della diocesi alle scuole cattoliche. Un dato complessivo della possibile partecipazione, su un totale che si può calcolare non lontano dai 25mila, partecipazione che potrebbe portare un po’ di tranquillità nel mondo scolastico regionale e locale- è quindi ancora difficile da valutare. Il gruppo San Donato ha messo a disposizione Città di Brescia e Sant’Anna nel capoluogo, San Rocco a Ome, con la possibilità di vaccinare attorno a 300 persone al giorno, la Poliambulanza è della partita nel pomeriggio dalle 13 alle 21, prevedendo di contare 1500 dosi alla settimana. Si aggiunge poi la sede dell’Irccs Fatebenefratelli di via Pilastroni. Intanto non è ancora chiaro se i professori over 65 anni riceveranno anch’essi la profilassi dopo le proteste in tutta Italia: in qualche territorio si è deciso di somministrare loro Pfizer o Moderna perché Astra Zeneca, che viene usato per gli under 65, non è loro consentito. Per ora sul sito della Regione non ci sono notizie al riguardo. Infine, nonostante la sospensione delle lezioni dal 24 di febbraio e le difficoltà del tracciamento, cresce il numero dei casi di contagio nella scuola segnalati da Ats, anche se i numeri potrebbero essere relativi a casi pregressi o tra i gruppi di alunni che frequentano, «bes» e i figli di sanitari e forze dell’ordine. Dal 25 febbraio al 4 marzo il numero è salito di 401 unità, portando il totale da settembre a 4055 positivi di 3399 classi in 861 scuole. Sono quasi 24mila i ragazzi isolati, 748 fra il personale. Sono dati che preoccupano i dirigenti, il cui sindacato Anp ha nuovamente sollecitato, tramite il presidente Massimo Spinelli, le autorità, dal prefetto all’Ufficio scolastico, a tenere conto dei rischi dell’attività in presenza: «Se la scuola rappresenta oggi un pericolo, lo si dica chiaramente e si contenga per quanto possibile l’utenza, approntando tutte le forme di controllo e prevenzione che si possono mettere in atto, a partire naturalmente da tamponi e vaccini».•.

Suggerimenti