Sequestro lampo: sconto di dieci mesi in secondo grado

di M.P.
Abdelouahed Haida
Abdelouahed Haida
Abdelouahed Haida
Abdelouahed Haida

Appello, di fatto, a tempo di record. In secondo grado è approdata ieri la vicenda del sequestro di persona avvenuto nel gennaio scorso tra Muscoline, Gavardo e Villanuova. E l’imputato, Abdelouahed Haida, assistito dagli avvocati Elisabetta Zambon e Patrizia Brambilla, ha ottenuto uno sconto di pena, da cinque anni e sei a quattro anni e otto. Per conoscere le ragioni della decisione della Corte d’appello di Brescia, bisognerà attendere 45 giorni. ABDELOUAHED HAIDA non sequestrò direttamente Mirko Giacomini, che riteneva avesse una relazione con l’ex moglie. Andò, quella sera, davanti all’azienda in Giacomini lavorava, costrinse un collega a salire in auto e ad accompagnarlo fino a casa di chi sarebbe stato sequestrato. Poi il collega di Giacomini, una volta giunti a Gavardo, dove la vittima abita, fu costretto a chiamarlo e a farlo scendere. Quindi i due colleghi sono stati costretti a salire in macchina e a raggiungere, con il sequestratore, Villanuova sul Clisi dove solo Giacomini è stato obbligato ad avventurarsi nei boschi, mentre il collega è stato liberato. La vittima è rimasta nelle mani del sequestratore per circa due giorni, costretto a rimanere nel sottotetto dell’abitazione dell’ex moglie di chi lo teneva prigioniero. Poi la decisione di Abdelouahed Haida, di scendere nell’abitazione della moglie per un chiarimento. Ne scaturì una colluttazione e vennero esplosi dei colpi di pistola, risultata a salve. Secondo la difesa uno solo. Quindi l’arresto di Abdelouahed Haida. La difesa, in appello ha sottolineato che il primo sequestro è stato una forma di violenza privata. Contestata anche la minaccia aggravata, che sarebbe stata «attuata con un’arma inutilizzabile». •

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