MICROCRIMINALITÀ E DEGRADO

Brescia, sgomberato il Calvesi. Un arresto in via Rose

di Eugenio Barboglio
Due operazioni in 24 ore al quartiere Primo Maggio: all'alba di ieri inferriate agli spogliatoi, 8 persone abusive tra topi e rifiuti. E nella notte la Volante blocca un ladro nella sede delle associazioni
La Polizia Locale e il personale di Aprica ieri mattina hanno sgomberato gli ex spogliatoi da cumuli di immondizie e identificato 8 persone
La Polizia Locale e il personale di Aprica ieri mattina hanno sgomberato gli ex spogliatoi da cumuli di immondizie e identificato 8 persone
La Polizia Locale e il personale di Aprica ieri mattina hanno sgomberato gli ex spogliatoi da cumuli di immondizie e identificato 8 persone
La Polizia Locale e il personale di Aprica ieri mattina hanno sgomberato gli ex spogliatoi da cumuli di immondizie e identificato 8 persone

Il Campo Calvesi è stato messo in sicurezza ieri mattina. E nel polo associativo di via Rose un ladro è stato arrestato in flagranza. Tutto in 24 ore. Dopo gli allarmi lanciati dalle associazioni e dai consiglieri comunali, Michela Fantoni e Davide Giori Cappelluti, ieri è arrivata la risposta, annunciata dal sindaco a Bresciaoggi. La Polizia locale è arrivata in via Morosini e ha sgomberato lo stabile degli ex spogliatoi da abusivi e rifiuti. Ha chiuso gli ingressi con inferriate. E identificato otto persone, e tre le ha condotte al Comando di via Donegani. «È un campo base da cui partono per azioni di spaccio e furti» avevano denunciato i consiglieri leghisti. Facendo eco ai rappresentanti di Leonessa e City Angels, esasperati per furti e vandalismo. E mercoledì notte ne avrebbero subito un altro, di furto, se la «visita» notturna fosse passata inosservata. Un tonfo, poi il suono dell’antifurto. Ma al civico 14, al contrario che in occasione delle altre quindici incursioni notturne (tutte nell’ultimo anno), il polo associativo non era deserto: alle 23.30 erano riuniti alcuni volontari del gruppo cinofili di Protezione Civile, La Leonessa. Hanno sentito il rumore e la sirena della vicina associazione «Mamme e papà separati». Subito è partita una telefonata alla polizia Locale «impossibilitata a mandare una pattuglia», quindi alla Polizia di Stato. Due le volanti sul posto, che hanno fatto scattare le manette ad un 28enne guineano, già noto alle forze dell’ordine. Bloccato mentre tentava la fuga. Un arresto provvidenziale ma che non risolve la situazione, ne è convinta Eugenia Maifredi, presidente della realtà benefica vittima del furto. «Altri danni da pagare, una nuova serratura da installare, una porta da aggiustare per l’ottava volta, una sede da ripulire e sanificare. Abbiamo montato l’antifurto ma sapevo che sarebbe servito a poco. Sono delinquenti senza scrupoli, non hanno paura di nulla. E lo dimostra il fatto che, nonostante l’allarme suonasse, il ladro non è scappato ma ha continuato ad agire, a banchettare con cibi e bevande trovate all’interno e a rubare», spiega la presidente ribadendo la «volontà di andar via dal quel quartiere problematico e poco sicuro, circondato da stabili occupati e di trovare un nuovo spazio in una diversa zona della città». Ma se è allo stabile all’interno del Campo Calvesi che la presidente si riferisce, qui il Comune poche ora dopo batteva un colpo, con un intervento di sgombero dalla portata più radicale dei precedenti. Verso le 7, tre pattuglie della Locale hanno evacuato le persone che la occupando abusivamente. E il personale di Aprica, che accompagnava gli agenti, ha ripulito e rimosso masserizie e immondizia, riempiendo già a metà mattina due container e quasi due sacchi di siringhe. Per completare la bonifica, particolarmente complessa anche a causa della presenza di colonie di topi, ci è voluta l’intera giornata. La Loggia ha comunicato in serata di avere incaricato una ditta di chiudere gli accessi e che il Calvesi verrà controllato giorno e notte dalla polizia Locale. «Siamo contenti per l’intervento delle forze dell’ordine - commentano Fantoni e Giori Cappelluti - era una situazione di degrado e illecito che non si poteva ignorare. Ringraziamo il sindaco ma gli diciamo che non è vero che la bonifica era conclusa, tant’è che solo ieri l’area dello scavo in corso è stata transennata. Si trattava di un cantiere non in sicurezza per la convivenza fuori controllo tra scavi e persone. Ieri la Locale ha intimato all’azienda che sta bonificando il terreno di mettere una catena al cancello che era sempre aperto». •.

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