Si rompe un tubo dell'acqua, Palagiustizia "allagato"

Problema risolto in mattinata. Aule comunque poco affollate a causa della protesta dei magistrati contro la riforma Cartabia

Inizio di settimana "sott'acqua" per il Palazzo di giustizia. La rottura di un tubo del bar ha provocato, nel corso della notte, l'"allagamento" di una parte del piano terra dell'edificio. Ad accorgersi del problema è stato chi, questa mattina alle 6.30,  per primo ha raggiunto il palazzo. Per fortuna che, complice anche l'astensione dei magistrati (in protesta contro la riforma Cartabia), oggi nelle aule non c'era il pienone.  

Giudici e pm sono infatti tornati  a incrociare le braccia e a giocare la carta dell’astensione dalle udienze per cercare, facendo pressing sulla politica in vista dei decreti attuativi, di modificare la riforma Cartabia dell’ordinamento giudiziario e la nuova legge elettorale del Csm, due bocconi ritenuti indigesti dall’Associazione nazionale magistrati che con voto bulgaro, lo scorso 30 aprile ha approvato una mozione collettiva e unitaria che proclamava lo sciopero: solo una sessantina i contrari sui circa 1400 votanti. Un’arma alla quale le toghe non facevano ricorso dal 2010 quando le adesioni toccarono quota 80-85%.

Oltre all’astensione, le varie sezioni locali dell’Anm hanno organizzato assemblee aperte al contributo di avvocati, giornalisti, e giuristi per spiegare la loro contrarietà alla riforma, nel mirino ci sono soprattutto le "pagelle"  dei magistrati e il metodo elettorale che secondo il "sindacato" dei giudici finirebbe per aumentare il potere delle correnti.  

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